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sabato 31 ottobre 2009

martedì 27 ottobre 2009

Ottimizzazione delle risorse

E così, alla fine ci sono cascato!

Usando il computer anche per lavoro, devo sovente usare programmi creati esclusivamente per Windows, ma nel mio computer non c'è più traccia di Windows (quando ho cambiato la scheda madre e il processore che si erano bruciati, non sono più riuscito a reinstallare il sistema operativo di casa Microsoft, cosa che prima facevo a cadenza bisettimanale...), per cui mi viene incontro il famoso e prestigioso emulatore Wine.
La maggior parte dei programmi che utilizzo io funzionano bene anche sotto Wine, compreso il programma di calcoli Tysistem e un paio di programmi di CAD che ho scoperto nei miei continui viaggi nella rete (e che ho regolarmente acquistato già all'epoca che li utilizzavo sotto Windows), in particolare uno di questi programmi pare intenzionato ad emettere una versione per Linux, per cui ho aggiunto il sito ufficiale ai preferiti e inserito la sezione news nel mio lettore, per essere costantemente aggiornato e pronto all'acquisto (per il momento lo utilizzo in versione demo).

In pratica, il mio computer ha quindi una certa esigenza di caratteristiche hardware che esulano un pochetto dagli standard classici linuxiani, ma questo è niente: mi sono rivolto al mio tecnico di fiducia che mi ha riempito di paroloni iper-tecnologici e mi ha poi fatto un'offerta che non ho potuto accettare... per cui, al posto di ampliare la macchina, mi vedo costretto a ridurre i consumi.

E' noto che Ubuntu, da una versione all'altra, richiede sempre maggiori risorse hardware (anche se non siamo certo ai limiti assurdi di Windows), ma è sempre possibile far seguire al proprio computer una dieta ferrea (caxxo! La sto facendo io, la dieta, perché non deve farla anche lui?)

Ho cominciato semplicemente sostituendo il window manager (da metacity a openbox) e levando tutti gli effetti di compiz, per poi levare tutto quello che non utilizzo e tutti i servizi inutili all'avvio, quindi ho preso a sostituire molti pacchetti pesantucci con analoghi più leggeri, in pieno stile di ottimizzazione delle risorse, e infine sono arrivato alla decisione finale: il passaggio diretto a un ambiente grafico minimale... ho messo direttamente openbox da solo, non in sessione mista con gnome.

Avevo già, in precedenza, lavorato con un ambiente minimale (sul portatile avevo installato una versione minimale di Ubuntu con ambiente fluxbox) quindi sapevo cosa aspettarmi.
Il primo passo è stato quello di levare a nautilus la possibilità di gestire il desktop (aprendo gconf-editor e deselezionando l'apposita opzione nella sezione apps=>nautilus=>preferences=>show desktop), quindi è stato possibile usare il menù di openbox direttamente col tasto destro dentro gnome, verificando quali voci sono presenti e quali mancano.

Nella cartella nascosta .config/openbox è quindi possibile trovare un file menu.xml, che contiene tutte le voci del menù (editabile direttamente con l'editor di testo), dove possiamo inserire le singole voci che vogliamo per creare il nostro menù (se poi non vogliamo editare direttamente il file menu.xml, possiamo tranquillamente usare il programma obmenu, che fornisce una versione grafica per fare la stessa cosa).
Siccome la procedura può essere lunga e complessa, specie se abbiamo molte voci da inserire, è possibile far creare automaticamente un primo menù di openbox che riporti tutte le voci relative ai pacchetti installati nella nostra macchina. Basta semplicemente scaricare il programma menumaker, scompattarlo ed estrarre la cartella dentro la home, quindi accedervi con un terminale e digitare:
./mmaker -f OpenBox3

Questo comando creerà una prima bozza di menù simile al menù di gnome su una sola colonna.
In questo modo, avremmo un menù relativamente completo, semplicemente da riordinare, mediante una serie di taglia-incolla usando obmenu.

Avviata la cosa, ci renderemo conto anche di come sono impostati i comandi dei singoli menù, per cui sarà semplice crearne di nuovi, per esempio per lanciare le voci dei programmi gestiti mediante Wine.

Siamo a posto? No: dobbiamo ancora mettere i comandi relativamente a spegnimento e riavvio del sistema (per adesso abbiamo solo un exit e un reconfigure nell'ultima voce in basso, oltre alla situazione dei 4 desktop di default, ma exit serve solo a terminare la sessione grafica, reconfigure invece reimposta il menù secondo i cambiamenti che abbiamo apportato e salvato sul file obmenu), quindi procediamo anche con queste voci: nelle guide si legge che basta associare il comando
sudo reboot
e
sudo halt
alle voci e poi modificare il file etc/sudoers per evitare la richiesta della password, ma a me non ha funzionato, quindi ho bisogno di una soluzione alternativa: io ho mantenuto Gdm come gestore del display manager (presente la finestrella di gnome dove vengono richiesti username e password?) e quindi tanto vale sfruttare le proprietà intrinseche, gestendo lo spegnimento e il riavvio direttamente da Gdm.
Ecco quindi i comandi da inserire per permettere spegnimento e riavvio del sistema operativo (e non chiede nemmeno la password):
spegnimento:
gnome-power-cmd.sh shutdown

riavvio:
gnome-power-cmd.sh reboot

Fatto ciò, il nostro menù è pronto per fare ciò che vogliamo, apparendo ovunque vogliamo non appena clicchiamo col tasto destro in un punto vuoto dello schermo (senza nemmeno la necessità di avere un pannello cui associare il menù stesso, cosa che ho trovato estremamente limitante sia sotto gnome che sotto kde).

Voi direte che in un pannello si vede anche quali programmi sono aperti nella finestra corrente e ridotti a icona, ed è verissimo, ma openbox ha un'altra particolarità: sappiamo già che l'ultima voce del menù individua anche la situazione dei 4 desktop (compreso i programmi aperti in ciascuno e la possibilità di raggiungere ciascun programma con un banale click) ma cliccando in un punto vuoto dello schermo, stavolta con la rotella (intesa come terzo tasto), vedremo apparire una finestrella analoga ma maggiormente dettagliata sulla situazione dei 4 desktop, su quale stiamo operando, sui programmi aperti su ciascuno e la possibilità di raggiungerli cliccandoci sopra, per non parlare del tradizionale ALT-TAB, che sfoglia una a una le finestre aperte sul desktop attuale.

Possiamo anche dire che in un pannello c'è il vassoio delle icone, ma personalmente, sul mio desktop, l'unica icona della tray è quella di network manager, ma sono perfettamente in grado di capire da solo se ho connessione o meno (sia perché il baracchino di fastweb è a fianco del mio computer, quindi vedo benissimo tutti i giochi di luce, sia perché essendo praticamente sempre online mi accorgo subito se ho problemi di connessione).

Poi non dimentichiamoci che ho comunque il monitor di sistema costantemente visualizzato sotto forma del conky, con tutte le indicazioni necessarie, compresa la sezione relativa alla presenza della connessione.

Ho quindi eliminato qualsiasi forma di pannello (inizialmente avevo messo comunque un pannello semplicissimo e facile da configurare: pypanel, ma poi sono sorte tutte queste riflessioni e di conseguenza l'ho eliminato dall'autostart, anche se mi sono accorto adesso che non ho eliminato la voce di modifica della configurazione dal menù, poco male: ci vanno esattamente 3 secondi).

Sempre nella cartella nascosta .config/openbox, troviamo anche il file rc.xml, anch'esso modificabile direttamente tramite un editor di testo, dove possiamo tranquillamente settare tutte le caratteristiche di openbox stesso, per adeguarlo al meglio alle nostre esigenze.
Gran parte di queste caratteristiche si possono settare graficamente anche tramite il programma obconf, per esempio il tema, le caratteristiche del mouse, il posizionamento di una eventuale dockbar e tante altre cose, ma per quello che ho fatto io è stato meglio procedere direttamente in maniera testuale: ho configurato tutte le scorciatoie di tastiera che mi ero settato su Gnome, in particolare WIN-S per avviare il terminale, WIN-H per avviare il file-manager, WIN-T per thunderbird, WIN-F per firefox eccetera (ho lasciato invariate le scorciatoie per cambiare desktop e per spostare la finestra da un desktop all'altro, come anche la maggior parte di quelle di sistema, tipo ALT-TAB per sfogliare le finestre aperte, eccetera).

Ho quindi fatto un menù, personalizzandolo al massimo secondo le mie esigenze.
Ho deciso che il pannello non mi serve e lo ho eliminato.
Ho impostato tutte le configurazioni che mi servivano.

Adesso si tratta semplicemente di dire a openbox cosa deve caricare di preciso ogni volta che si avvia, e questo lo si fa semplicemente modificando un file chiamato autostart.sh, ma prima dobbiamo copiare la configurazione base nella nostra home, affinché openbox lo utilizzi secondo le nostre modifiche, quindi apriamo un terminale e digitiamo:
cp /etc/xdg/openbox/autostart.sh ~/.config/openbox/autostart.sh

A questo punto, possiamo modificare direttamente il file di autostart di openbox nella nostra home (sarà infatti questo il primo file cercato da openbox al momento dell'avvio). Basterà aggiungere in fondo al file un elenco analogo a questo:
#!/bin/sh
gnome-volume-manager &
gnome-power-manager &
nm-applet &
pypanel &
conky &

L'elenco altro non è che le applicazioni che openbox avvia in sequenza.
Ricordatevi di inserire le & al termine di ogni singolo comando.
Ovviamente adattate il tutto a quello che vi serve.

Una volta fatto questo, siamo a posto: openbox si avvierà caricando tutti i programmi che gli abbiamo indicato e sarà quindi pronto il nostro ambiente di lavoro ottimale.

Un'ultima cosa: ho anche sostituito nautilus con il più leggero thunar, leggero e scattante, ma sufficientemente completo da non far rimpiangere nautilus stesso.
...
Ecco qui la situazione attuale.
Schermata vuota (vero che avevo appena acceso il computer, ma faccio comunque notare il consumo irrisorio di RAM, incredibilmente basso rispetto al 20% di Gnome e al 16-17% della sessione mista):
Free Image Hosting at www.ImageShack.us




Schermata piena (piena per modo di dire: thunar per mostrare la mia home e xterm che mi ha appena avvisato che non ci sono aggiornamenti):
Free Image Hosting at www.ImageShack.us




E, infine, un paio di schermate per mostrare il menù di openbox e la finestrella che mi permette di controllare se ho dimenticato applicazioni aperte in qualcuno dei 4 desktop virtuali (non ho ancora capito se esiste un sistema per visualizzare tutte le finestre insieme, tipo l'effetto Expo a muraglia di Gnome ma va comunque benissimo così).
Ecco il menù personalizzato:
Free Image Hosting at www.ImageShack.us




Le prime voci sono i lanciatori automatici (xterm, thunar, gedit, gimp, inkscape, thunderbird, firefox, synaptic e xkill, da ieri sera è presente anche liferea, il mio lettore di news)
Subito dopo la sezione di configurazione (adesso non c'è più la voce riferita a pypanel), la sezione musicale (ho diverse playlist, e ho aggiunto le voci di comando di Vlc per avviare le singole playlist senza doverle caricare preventivamente), la sezione dei programmi che utilizzo per lavoro (aperta, quindi potete tranquillamente fare spionaggio industriale su come lavora un prestigioso studio tecnico impiantistico... :-P ) e, infine, le sezioni che raccolgono tutti i programmi, ricalcando la configurazione tipica del menù di Ubuntu, più la sezione relativa allo spegnimento e riconfigurazione del menù stesso, che comprende le voci Reconfigure, Exit, Spegni, Riavvia, oltre alla situazione dei 4 desktop, ma per quest'ultima preferisco utilizzare la seguente finestrella di controllo:
Free Image Hosting at www.ImageShack.us



Che ne dite? :-D

domenica 11 ottobre 2009

E vediamo di sistemare le cose...

Come ho detto precedentemente, mi sono recentemente occupato del computer di mia sorella.

Forte dell'inesperienza iniziale, avevo fatto una serie incredibile di caxxate con il partizionamento, che alla lunga (beh, ci hanno messo 3 anni...) hanno provocato problemi nel funzionamento della macchina, o meglio nell'utilizzo degli applicativi che lei utilizza per i propri lavori grafici, in particolare l'accoppiata Gimp & Inkscape.

Forte dell'esperienza accumulata in questi anni di sperimentazioni ai limiti dell'assurdo, ho provveduto a risistemarle le partizioni in modo da avere maggior senso pratico, e le cose sembrerebbe siano migliorate, ma non bastava.

Allora mi sono informato in rete, e ho visto discussioni trattanti una nuova distribuzione basata su Ubuntu, ma leggerissima e scattante: CrunchBang.

Il primo pensiero è stato quello di usarla per sostituire Ubuntu, ma mi è venuto il panico a pensare a tutte le personalizzazioni che ho dovuto fare per rendere Ubuntu utilizzabile (visto che i componenti del suo computer non sono quello che si dice propriamente compatibili al 100%), e così mi sono detto “Ma se questa distro deriva da Ubuntu, usa i repo di Ubuntu e tutto, vuol dire che è possibile comunque trasformare Ubuntu in questa distro!”

Mi sono quindi letto un po' di documentazione, e ho capito che il punto di forza, oltre agli applicativi più leggeri, è la sostituzione di Gnome con OpenBox.

Ho cercato più documentazione possibile su OpenBox e ho scoperto che è possibile integrarlo in Gnome al posto di Metacity, l'ho fatto nel mio computer e non ho riscontrato problemi, quindi l'ho fatto anche nel suo.

Installati i programmi openbox, obconf e obmenu, ho sostituito direttamente openbox a metacity con il comando
openbox --replace
che ha fatto sparire tutte le finestre aperte, ripristinandole subito con le stesse finestre, aventi il bordo più squadrato e azzurrino. Provato ad aprire e chiudere varie finestre, tutto funziona.

Riavvio, scelta della sessione mista (gnome/openbox) resa predefinita e mia sorella si è trovata davanti la schermata normalissima a cui è abituata, ma con le finestre col bordo azzurrino e leggermente più squadrato, ma tutto sommato piacevole.

Dal menù di Gnome è apparsa la voce relativa a OBConf, con le innumerevoli possibilità di personalizzazione, e le indicazioni del monitor di sistema indicavano un consumo di risorse un poco inferiore a Metacity, inoltre era presente di default l'effetto di scorrimento dei desktop virtuali semplicemente ruotando la rotella del mouse in un punto vuoto del desktop (cosa che, in Gnome con Metacity, richiede l'intervento di Compiz, con conseguente riduzione delle prestazioni).

Ha quindi provato ad aprire una fotografia con Gimp e ritoccarla con qualche effetto piuttosto pesante (una di quelle operazioni che normalmente le faceva diventare grigia la finestra) e l'operazione si è svolta senza problemi e con la fluidità normale, in rapporto alle caratteristiche del computer.

Lei si è quindi detta soddisfatta della modifica, provvederà poi alle personalizzazioni varie.

Ovviamente, la sola sostituzione del window manager non può certo fare miracoli, ma la combinazione di questo con l'eliminazione degli effetti di compiz e con la risistemazione delle partizioni (in particolare della swap) che evita che il sistema debba cercarsela a spizzichi e bocconi su due dischi, ha permesso di ripristinare una situazione relativamente disperata, senza dover correre urgentemente a comprare una nuova macchina, specialmente adesso che sono ancora in vendita esclusivamente bestioni dotati solamente di Vista, che sembrerebbe essere la nuova versione di Windows ME, a giudicare da quanto si legge nei vari forum.

Un altro punto a favore di Linux! :D

sabato 10 ottobre 2009

Giocare con le partizioni...

Mi è capitato di recente, di pensare di ampliare le caratteristiche hardware del computer di mia sorella, purtroppo relativamente antiquato, al punto che i componenti pare non si trovano più in giro.

Al solito, mi sono rivolto al mio tecnico di fiducia e, dopo avergli spiegato la situazione allegando al tutto un bel listato dell'hardware a disposizione (dal quale persino io capivo che quella maledetta scheda madre supporta al massimo 2GB di RAM e che quella RAM probabilmente non esiste nemmeno più in commercio) chiedevo un preventivo per la variazione, comprendendo in particolare la sostituzione della scheda audio problematica e prevedendo la possibilità di intervenire sulla sostituzione completa di CPU e scheda madre.

La risposta mi è giunta a stretto giro di mail, con una serie di indicazioni per le quali era più conveniente sostituire tutto, recuperando solamente il masterizzare/lettore CD/DVD e sostituendo tutto il resto, quindi rifacendo il computer d'accapo, per la modica cifra di più del costo di un computer nuovo (purtroppo “vista-dotato”) e comprendendo anche la sostituzione dei 2 hard disk di mia sorella con un hard disk unico, di capacità inferiore, e con in calce un ulteriore tariffario relativo all'assistenza per il recupero dei dati e l'installazione del sistema operativo (prezzi indicativi di intervento sia al negozio che a casa mia)

Sentendomi vagamente preso per i fondelli da una simile risposta, mi sono accordato con mia sorella prevedendo la possibilità di acquistare un nuovo computer da darle per le sue elaborazioni grafiche, con caratteristiche adeguate, anche se comprensivo di sistema operativo di casa Microsoft (mi costa comunque meno di quello che mi prenderebbe il mio amico...), sul quale provvederò a installare una versione completa e aggiornata di Ubuntu che le permetta di lavorare direttamente con gli strumenti con i quali si è ormai abituata, inoltre il suo computer lo cannibalizzerei io, recuperando tutto il recuperabile (gli hard disk sono più capienti dei miei, specie del primo, peraltro sfruttato al massimo da vari esperimenti di partizionamenti e installazioni, il masterizzatore è migliore come caratteristiche, la scheda video, sebbene sia una ATI sembra più performante della mia Nvidia e forse potrei anche prendere le sue memorie e aggiungerle alla mia...).

Nel frattempo, ho pensato bene di dare uno sguardo al suo partizionamento (fatto da un idiota incapace che aveva seguito alla lettera le indicazioni del forum ufficiale, senza capire che chi le aveva scritte era probabilmente strafatto di alcool e droghe pesanti... ma allora ero un nubbio giovane e sciocco, non capivo nulla e seguivo passo passo le indicazioni che trovavo... ora non sono più così giovane...).

E' risultato un bel pastrocchio, risalente ai tempi di Dapper e mai corretto (a differenza del mio computer, dove non mi faccio particolari problemi a giocare con le partizioni, il computer di mia sorella è sacro e intoccabile, pena la morte...), in cui il problema più grande era ovviamente il fatto che la swap fosse distribuita su entrambi i dischi in più partizioni da 512MB (non mi chiedete perché: l'ho già detto che all'epoca avevo seguito delle indicazioni sul forum ufficiale di Ubuntu, senza capire nulla di quello che facevo, e non è colpa mia se i forum sono come wikipedia: possono scriverci sopra tutti e chi è agli inizi trova le indicazioni e le segue, specie se chi le ha scritte risulta “di grado elevato”, come fossero dogmi religiosi...), per cui l'utilizzo di programmi pesanti implica una saturazione della RAM e di conseguenza un utilizzo della swap, già lenta di suo, ma questa suddivisione rallenta ulteriormente e la conseguenza è che sovente le finestre diventano grigie e il computer sembra bloccarsi per alcuni secondi.

Non potendo aumentare la RAM e in attesa dell'acquisto del nuovo mostro, ho quindi provveduto ad armarmi di CD Live e risistemarle le partizioni, eliminando le varie swap, riducendo drasticamente la partizione enorme di Windows XP (allora era il più usato), spostando la partizione estesa contenente la root e la home, ampliando la home stessa e ricreando infine una unica partizione di swap sufficiente alle esigenze fisiche.

Ovviamente non ho toccato (a parte l'eliminazione della partizione di swap) il secondo disco, di archivio dei lavori, operando solo sul primo, ma il fatto di dover trascinare e spostare a sinistra le partizioni ha comunque richiesto un certo intervallo di tempo, di alcune ore.

Al termine, riavvio e, quando me lo chiede, levo il CD Live, per controllare che sia tutto a posto e tutto funzionante.

Il computer parte, il Bios carica e poi appare la schermata di Grub con un bellissimo Errore 15!!!

Lancio un'imprecazione, ricordandomi di cosa NON ho fatto, rimetto il CD Live e riavvio.

Appena dentro, controllo le partizioni, controllo i relativi UUID e sistemo il file /boot/grub/menu.lst in modo che monti correttamente la partizione di root di Ubuntu, che ovviamente è cambiata.

Nel frattempo mi ricordo che non avevo corretto nemmeno il file /etc/fstab, quindi provvedo a ripulirlo da tutte le impurità e riordinarlo disciplinatamente secondo la nuova tabella delle partizioni.

Riavvio, levo il CD e, nuovamente, GRUB Error 15!!!

ECCHECCAXXO!!!

Non riuscendo a capire cosa voglia, vado al mio computer, controllo la tabella degli errori di Grub ed effettivamente si tratta di un file non trovato: ricordavo bene.
Accedo al forum ufficiale, cercando le discussioni relative contrassegnate con RISOLTO, ma trovo esclusivamente baggianate, compresa la possibilità di editare direttamente la riga, che presuppone il fatto di avere un prompt di Grub, ma io non ho nessun tipo di prompt, nessun tasto ha effetto sulla schermata (tranne CTRL-ALT-CANC per riavviare) e comunque non posso fare assolutamente nulla, ma mia sorella sta cominciando a preoccuparsi (e di conseguenza anch'io sto cominciando a preoccuparmi).

Ragionandoci sopra, mi rendo conto che c'è qualcosa che non va nei vari Stage del Grub, ma non ho idea di cosa e di come sistemare.

Riprovo ad avviare con il CD Live, provando a cercare di reinstallare Grub ma niente (non procede se non reinstallo Ubuntu, ma questo implica formattare la partizione di root e quindi perdere tutta l'installazione... no: non si può fare! ...in realtà potrei farlo, anziché da Live potrei passare all'installazione testuale e procedere direttamente a reinstallare Grub saltando tutti gli altri passaggi, ma è una cosa che non ho mai fatto prima col CD Live di Ubuntu e non vorrei creare più casini di quelli che ho già creato), quindi provvedo da Live a cercare di aggiornare Grub mediante un update-grub.

Provo a riavviare normalmente, sperando che l'aggiornamento del Grub abbia dato buon esito, ma niente: si ripianta sul solito Error 15, senza possibilità di manovra.
Sono ormai in fase di panico: fosse il mio computer forse avrei già reinstallato (tanto mi ci vuole pochissimo a recuperare tutto), ma non è il mio computer (ed è meno semplice ripristinare la situazione giusta, anche per via delle configurazioni particolari che ho dovuto fare nel corso del tempo, dato che i suoi componenti non sono proprio compatibili al 100%, quindi ho dovuto seguire moltissime guide per farle funzionare “quasi” tutto in maniera decente), quindi occorre cercare una soluzione meno devastante (e se non funziona, cercare di trovare prima di subito il nuovo computer).

Con questo filo di panico, il mio cervello che, evidentemente, da il meglio sotto stress, si ricorda che nel porta-cd c'è anche l'asso di briscola: il CD di SuperGrub!
Questo è apparentemente proprio un lavoro per SuperGrub, quindi prendo il CD, lo inserisco e riavvio.

Entrato dentro la schermata, cerco subito le istruzioni in italiano (non lo uso molto di frequente, quindi preferisco avere un manuale che non mi crei problemi interpretativi), e seguo le istruzioni delle varie schermate.

Nel giro di poco, appare il messaggio che attesta che la missione è compiuta e posso riavviare la macchina.

Riavvio, estraendo il CD, e il computer comincia a caricare: immagine del Bios, immagine di Grub con tutti i sistemi presenti all'appello.

Non ho voglia di vedere se XP è a posto (ci va una vita a caricarsi, e poi non mi ricordo nemmeno più quando è stata l'ultima volta che ci è entrata, quindi ci saranno migliaia di aggiornamenti da fare), così premo semplicemente Invio e in breve si carica direttamente Ubuntu, pronta e funzionante, con tutti i programmi accessibili e tutte le cartelle al loro posto.

Tiro un sospiro di sollievo e rinvio al giorno dopo il controllo del resto.