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mercoledì 24 dicembre 2008
Epifania - Befana - Re Magi
BEFANA
(fonte Wikipedia)
Le origini della festa si perdono in riti propiziatori di origine pre-cristiana legati alle coltivazioni.
Infatti essa simboleggiava la natura ormai consumata da un anno di doni elargiti agli uomini, sotto forma di frutti della terra, che ormai stanca e priva di altri doni moriva per rinascere come anno nuovo pieno di nuovi frutti. Questo passaggio dal vecchio al nuovo in alcuni luoghi d'Italia viene festeggiato bruciando un fantoccio rappresentante la madre terra o befana, da queste ceneri ella sarebbe rinata a nuova vita che si sarebbe consumata nel giro di un nuovo anno. E così via anno dopo anno.
La tradizione che porta i doni si rifà al fatto che prima di morire a cavallo di una scopa portava in dono i suoi ultimi frutti agli uomini, in modo che potessero seminarne i semi per avere altri frutti.
Questi riti furono indicati come demoniaci dalla chiesa, e col tempo furono poi visti come tali. Però in molte tradizioni locali rimasero, così la chiesa li assorbì trasformandoli nella festività cristiana dell'Epifania, alla quale è correlata la figura della Befana. Essa prende il significato di apparizione e/o manifestazione, il tutto legato all'arrivo dei Re Magi.
Oggi la festa è vista da un punto di vista cristiano e la befana è diventata una sorta di nonnina buona che dispensa doni ai bambini: dolci a quelli buoni e carbone a quelli cattivi. Continua a tenere il suo aspetto da strega, ma da strega buona sorridente che non spaventa.
Infatti secondo la tradizione cristiana tale figura si deve a una donna alla quale i Re Magi chiesero informazioni per raggiungere la grotta dove era nato Gesù, e che non li volle seguire per andare ad adorare il Messia, ma poi pentitasi si mise in cammino senza riuscire a trovare la strada e, nella speranza di trovare Gesù per lasciargli il suo dono, lasciava doni a tutti i bambini che incontrava lungo il cammino.
Da allora ella continuò ogni anno, dodici giorni dopo il Natale, a girare tutto il mondo a cavallo della sua scopa e lasciare doni a tutti i bambini.
L’iconografia classica raffigura la Befana come una vecchina dal naso aquilino che indossa un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
I Re Magi
(fonte Wikipedia)
La festa dell'Epifania alla quale è legata la figura della Befana, coincide nella tradizione cristiana all'arrivo dei Re Magi alla grotta dove nacque Gesù, alla quale furono guidati da una stella cometa.
Essi non erano dei maghi ma degli studiosi che portarono al Messia tre doni: oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.
Essi erano sacerdoti orientali della religione zoroastriana venuti ad adorare l'unico Dio e a portargli dei doni.
Più avanti i sacerdoti furono trasformati in re e non provenivano solo da un luogo ma bensì da 3 luoghi: Europa, Asia e Africa. Questo a simboleggiare la missione redentrice di Gesù per tutta la terra.
Sui luoghi della loro sepoltura si hanno varie ipotesi: Marco Polo affermava di averli visitati in Persia; un'altra tradizione voleva che le loro reliquie fossero custodite nella “cappella dei Magi” a Milano, ma che da qui fossero state trafugate e portate a Colonia, nella basilica di Santa Sofia, dove sarebbero tutt'ora. Però all'inizio del 1900 alcune delle reliquie furono restituite a Milano e ricollocate nella “cappella di Magi” in Sant'Eustorgio.
Molti luoghi in Francia, Italia, Svizzera e Germania si fregiano dell'onore di avere ospitato le reliquie durante il tragitto e in molte chiese si trovano ancora frammenti lasciati in dono.
Sulla stella cometa vi sono stati diversi studi per identificarla, ma il più avvalorato è quello che la identifica come una tripla congiunzione di pianeti: di Giove (nell'astrologia ellenista rappresentante la regalità) con Saturno (giustizia) nella costellazione dei Pesci (segno d'acqua rappresentante il popolo ebraico), evento che, nella sua ripetitività nello stesso anno, si verifica ogni 805 anni. Nel febbraio del 6 a.C., invece, vi furono simultaneamente le congiunzioni di Giove con la Luna e di Marte con Saturno, entrambe nella costellazione dei Pesci (Keplero).
In alcuni luoghi vengono festeggiati al posto della Befana.
L'Epifania nel mondo
(fonte Wikipedia e http://www.ilnatale.org/epifania/befana.htm)
SPAGNA: qui il 6 gennaio si festeggiano i Re Magi e secondo la tradizione si lascia dell'acqua per i cammelli. Si fanno anche delle parate a cavallo in loro onore.
In Catalogna Melchiorre è un personaggio di carnagione chiara che porta ai bambini dei gingilli; è vestito come un sovrano medioevale e, nonostante sia il più giovane dei tre, è bianco di barba e di capelli, per la punizione ricevuta da Gesù per aver dato eccessivo risalto alla sua forza e giovinezza. Gaspare è anche lui di carnagione chiara, con un costume simile ma ha i capelli castani e porta con sé i giocattoli. Baldassarre è invece di carnagione scura ed è vestito come un arabo o un moro. Il suo compito è quello di lasciare un pezzo di carbone ai bambini che sono stati cattivi.
FRANCIA: il giorno dell'epifania viene fatto un dolce speciale al cui interno viene nascosta una fava e chi la trova diventa re o regina della festa, proprio da questa usanza deriva il nome del dolce: “dolce dei re”.
RUSSIA: questo giorno non viene festeggiata la befana ma il Natale, come tradizione della chiesa greco-ortodossa. I regali qui vengono portati da Padre Gelo accompagnato dalla Babuschka, una simpatica vecchietta.
GERMANIA: si festeggiano i Re Magi, ma non è neanche un giorno di festa, infatti i grandi lavorano e i bimbi vanno a scuola. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio i ragazzi girano per le strade dei paesi e segnano con il gesso, sulle porte delle case, le cifre dell’anno in corso e la sigla KMB (la sequenza può variare): viene simboleggiata una beneaugurate visita dei Magi (Kaspar, Melchior e Balthasar) alla casa, per portarvi prosperità per l’anno in corso.
ISLANDA: il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d' artificio.
UNGHERIA: si festeggiano i Re Magi e i bambini, secondo la tradizione, vanno di casa in casa con un presepe e ricevono dei soldini.
ROMANIA: si festeggia l'arrivo dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.
(fonte Wikipedia)
Le origini della festa si perdono in riti propiziatori di origine pre-cristiana legati alle coltivazioni.
Infatti essa simboleggiava la natura ormai consumata da un anno di doni elargiti agli uomini, sotto forma di frutti della terra, che ormai stanca e priva di altri doni moriva per rinascere come anno nuovo pieno di nuovi frutti. Questo passaggio dal vecchio al nuovo in alcuni luoghi d'Italia viene festeggiato bruciando un fantoccio rappresentante la madre terra o befana, da queste ceneri ella sarebbe rinata a nuova vita che si sarebbe consumata nel giro di un nuovo anno. E così via anno dopo anno.
La tradizione che porta i doni si rifà al fatto che prima di morire a cavallo di una scopa portava in dono i suoi ultimi frutti agli uomini, in modo che potessero seminarne i semi per avere altri frutti.
Questi riti furono indicati come demoniaci dalla chiesa, e col tempo furono poi visti come tali. Però in molte tradizioni locali rimasero, così la chiesa li assorbì trasformandoli nella festività cristiana dell'Epifania, alla quale è correlata la figura della Befana. Essa prende il significato di apparizione e/o manifestazione, il tutto legato all'arrivo dei Re Magi.
Oggi la festa è vista da un punto di vista cristiano e la befana è diventata una sorta di nonnina buona che dispensa doni ai bambini: dolci a quelli buoni e carbone a quelli cattivi. Continua a tenere il suo aspetto da strega, ma da strega buona sorridente che non spaventa.
Infatti secondo la tradizione cristiana tale figura si deve a una donna alla quale i Re Magi chiesero informazioni per raggiungere la grotta dove era nato Gesù, e che non li volle seguire per andare ad adorare il Messia, ma poi pentitasi si mise in cammino senza riuscire a trovare la strada e, nella speranza di trovare Gesù per lasciargli il suo dono, lasciava doni a tutti i bambini che incontrava lungo il cammino.
Da allora ella continuò ogni anno, dodici giorni dopo il Natale, a girare tutto il mondo a cavallo della sua scopa e lasciare doni a tutti i bambini.
L’iconografia classica raffigura la Befana come una vecchina dal naso aquilino che indossa un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
I Re Magi
(fonte Wikipedia)
La festa dell'Epifania alla quale è legata la figura della Befana, coincide nella tradizione cristiana all'arrivo dei Re Magi alla grotta dove nacque Gesù, alla quale furono guidati da una stella cometa.
Essi non erano dei maghi ma degli studiosi che portarono al Messia tre doni: oro (omaggio alla sua regalità), incenso (omaggio alla sua divinità) e mirra (anticipazione della sua futura sofferenza redentrice) e lo adorano.
Essi erano sacerdoti orientali della religione zoroastriana venuti ad adorare l'unico Dio e a portargli dei doni.
Più avanti i sacerdoti furono trasformati in re e non provenivano solo da un luogo ma bensì da 3 luoghi: Europa, Asia e Africa. Questo a simboleggiare la missione redentrice di Gesù per tutta la terra.
Sui luoghi della loro sepoltura si hanno varie ipotesi: Marco Polo affermava di averli visitati in Persia; un'altra tradizione voleva che le loro reliquie fossero custodite nella “cappella dei Magi” a Milano, ma che da qui fossero state trafugate e portate a Colonia, nella basilica di Santa Sofia, dove sarebbero tutt'ora. Però all'inizio del 1900 alcune delle reliquie furono restituite a Milano e ricollocate nella “cappella di Magi” in Sant'Eustorgio.
Molti luoghi in Francia, Italia, Svizzera e Germania si fregiano dell'onore di avere ospitato le reliquie durante il tragitto e in molte chiese si trovano ancora frammenti lasciati in dono.
Sulla stella cometa vi sono stati diversi studi per identificarla, ma il più avvalorato è quello che la identifica come una tripla congiunzione di pianeti: di Giove (nell'astrologia ellenista rappresentante la regalità) con Saturno (giustizia) nella costellazione dei Pesci (segno d'acqua rappresentante il popolo ebraico), evento che, nella sua ripetitività nello stesso anno, si verifica ogni 805 anni. Nel febbraio del 6 a.C., invece, vi furono simultaneamente le congiunzioni di Giove con la Luna e di Marte con Saturno, entrambe nella costellazione dei Pesci (Keplero).
In alcuni luoghi vengono festeggiati al posto della Befana.
L'Epifania nel mondo
(fonte Wikipedia e http://www.ilnatale.org/epifania/befana.htm)
SPAGNA: qui il 6 gennaio si festeggiano i Re Magi e secondo la tradizione si lascia dell'acqua per i cammelli. Si fanno anche delle parate a cavallo in loro onore.
In Catalogna Melchiorre è un personaggio di carnagione chiara che porta ai bambini dei gingilli; è vestito come un sovrano medioevale e, nonostante sia il più giovane dei tre, è bianco di barba e di capelli, per la punizione ricevuta da Gesù per aver dato eccessivo risalto alla sua forza e giovinezza. Gaspare è anche lui di carnagione chiara, con un costume simile ma ha i capelli castani e porta con sé i giocattoli. Baldassarre è invece di carnagione scura ed è vestito come un arabo o un moro. Il suo compito è quello di lasciare un pezzo di carbone ai bambini che sono stati cattivi.
FRANCIA: il giorno dell'epifania viene fatto un dolce speciale al cui interno viene nascosta una fava e chi la trova diventa re o regina della festa, proprio da questa usanza deriva il nome del dolce: “dolce dei re”.
RUSSIA: questo giorno non viene festeggiata la befana ma il Natale, come tradizione della chiesa greco-ortodossa. I regali qui vengono portati da Padre Gelo accompagnato dalla Babuschka, una simpatica vecchietta.
GERMANIA: si festeggiano i Re Magi, ma non è neanche un giorno di festa, infatti i grandi lavorano e i bimbi vanno a scuola. Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio i ragazzi girano per le strade dei paesi e segnano con il gesso, sulle porte delle case, le cifre dell’anno in corso e la sigla KMB (la sequenza può variare): viene simboleggiata una beneaugurate visita dei Magi (Kaspar, Melchior e Balthasar) alla casa, per portarvi prosperità per l’anno in corso.
ISLANDA: il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perchè da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l'ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l'ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l' 11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d' artificio.
UNGHERIA: si festeggiano i Re Magi e i bambini, secondo la tradizione, vanno di casa in casa con un presepe e ricevono dei soldini.
ROMANIA: si festeggia l'arrivo dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.
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Miti - Leggende
martedì 23 dicembre 2008
Origini del Natale
In occasione del Natale ho pensato di fare una piccola ricerca in internet alla ricerca delle sue origini.
In merito a esse vi sono due correnti:
1) la prima vuole che la festa del Natale cristiano si sovrapponga a feste di origine pagana preesistenti che la chiesa in questo modo ha cercato di annullare
2) la seconda conferma l'origine cristiana del Natale dando delle spiegazioni sulla sua data che era indicata nel lasso di tempo compreso tra il 25 dicembre e il 6 gennaio, stabilita poi al 25 dicembre.
Origine pagana del Natale
L'origine cristiana della festività è piuttosto contraddittoria, infatti sembra che la nascita di Gesù non sia certa e non sia mai stata esplicitamente indicata nel giorno del 25 dicembre. Anzi in base a come essa è raccontata sembra più probabile che sia in un periodo precedente, con condizioni climatiche meno rigide rispetto a quelle che avrebbe avuto lo stesso posto in dicembre.
Da queste cose si è dedotto che la festività è stata posta al 25 dicembre per un mero calcolo religioso-politico di far entrare il cristianesimo sopra le religioni già esistenti. Infatti in quella data, a pochi giorni di distanza dal solstizio d'inverno 21 dicembre, veniva festeggiata la rinascita del sole, il trionfo della luce sull'oscurità che sembrava aver inghiottito l'astro nei giorni precedenti. Il tutto si rifà a un evento astrologico che parte dal solstizio e si porta avanti fino al 25 dicembre. Il 21 dicembre rappresenta il giorno più corto dell'anno, il sole da meno luce e meno calore, le tenebre e il freddo sembrano avere la meglio e se così fosse la vita perirebbe, ma dopo alcuni giorni di immutata situazione il sole sembra rinascere nel firmamento vincendo le tenebre e questo miracolo inizia il suo processo dal 25 dicembre per andare avanti fino al solstizio d'estate, 21 giugno, quando si ha il giorno più lungo dell'anno, la vittoria della luce sulle tenebre.
Al 25 dicembre molte religioni pre-cristiane fanno coincidere la data di nascita della loro divinità principale che identificano simbolicamente con il sole, l'astro che dona la vita all'intera terra e ai suoi abitanti.
Tra queste divinità possiamo ricordarne alcune
(fonte: http://www.riflessioni.it/testi/radici_natale.htm) :
Il dio Horus egiziano
I mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Horus in braccio a Iside ricordano l’iconografia cristiana della Madonna col bambino, tanto da indurci a credere che in epoca cristiana, per ovvi motivi, alcune rappresentazioni di Iside e Horus, spesso raffigurato come un bambino con la corona solare sul capo, furono probabilmente “riciclate”.
Il dio Mitra indo-persiano
Con buona pace della Gatto Trocchi, quello di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e col quale il cristianesimo si fuse sincreticamente. A proposito, anche Mitra era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.
Gli dei babilonesi Tammuz e Shamas
Nel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese Shamash. Il dio solare veniva chiamato Utu in sumerico e Shamash in accadico. Era il dio del Sole, della giustizia e della predizione, in quanto il sole vede tutto: passato, presente e futuro.
In Babilonia successivamente comparve il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, che veniva considerato l’incarnazione del Sole. Allo stesso modo di Iside, anche Ishtar veniva rappresentata con il suo bambino tra le braccia. Attorno alla testa di Tammuz si rappresentava un’aureola di 12 stelle che simboleggiavano i dodici segni zodiacali.
È interessante aggiungere che anche in questo culto il dio Tammuz muore per risorgere dopo tre giorni.
Dioniso
Nei giorni del solstizio d’inverno, si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”. Veniva celebrato il dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto a pezzi.
Bacab
Era il dio Sole nello Yucatan; si credeva che fosse stato messo al mondo dalla vergine Chiribirias.
Il dio Sole inca Wiracocha
Il dio sole inca veniva celebrato nella festa del solstizio d’inverno Inti Raymi (festeggiata il 24 giugno perché nell’emisfero sud, essendo le stagioni rovesciate, il solstizio d’inverno cade appunto in giugno).
Queste divinità hanno in comune oltre la data di nascita, il fatto di essere nati da una vergine, di rappresentare il sole (astro della vita) quindi il bene e la luce che sconfigge il male le tenebre, di avere 12 apostoli, di essere morti e risorti dopo 3 giorni, di aver ricevuto doni da 3 re alla nascita, sono in grado di fare miracoli.
Nelle religioni antiche i 12 apostoli rappresentavano le 12 costellazioni dello zodiaco. Mentre i 3 re rappresentavano le 3 stelle della cintura di Orinone che seguono Sirio (la Stella Cometa) in direzione del sorgere del sole. La Vergine rappresenta la costellazione della Vergine che sorgendo, in passato, intorno alla mezzanotte del 24 dicembre dava l'impressione di partorire il bambino rappresentato dal sole. Il simbolo della vergine è la M. (fonte: http://www.chiarelettere.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2123536).
Altra sovrapposizione a una festa preesistente la si riscontra nella festa ebraica della luce, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo giorno di Kislev e all'inizio del Tevet. Il mese di Kislev è comunemente accettato come coincidente con dicembre. In tale data il cristianesimo sovrappose la nascita di Gesù.
Sotto l'antico calendario Giuliano, per scelta popolare, la nascita di Cristo venne fissata al 5 a.C., il venticinquesimo giorno di Kislev. In questo senso il Cristianesimo avrebbe ripetuto quanto già fatto per le principali festività cristiane come Pasqua o Pentecoste, che sono derivate dalle corrispondenti festività ebraiche. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Natale )
Origine cristiana del Natale
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Natale)
Anticamente il Natale non era neanche festeggiato dai cristiani, i primi festeggiamenti di cui si ha notizia risalgono al 200 d.C. e provengono da Alessandria d'Egitto, e il processo attraverso il quale il 25 dicembre divenne la ricorrenza della nascita di Gesù per tutta la cristianità incominciò solo nel III secolo e durò fino al successivo e differì temporalmente secondo le diocesi.
Data del 25 dicembre come "interna" al Cristianesimo, senza apporti da altre religioni, derivante da ipotesi cristiane sulla data di nascita di Gesù:
-)Un'ipotesi afferma che la data del Natale si fonda sulla data della morte di Gesù o Venerdì Santo. Dato che la data esatta della morte di Gesù nei Vangeli non è specificata, i primi Cristiani hanno pensato di circoscriverla tra il 25 marzo e il 6 aprile. Poi per calcolare la data di nascita di Gesù, hanno seguito l'antica idea che i profeti del Vecchio Testamento morirono a una "era integrale", corrispondente all'anniversario della loro nascita. Secondo questa ipotesi Gesù morì nell'anniversario della sua Incarnazione o concezione, così la sua data di nascita avrebbe dovuto cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo, il 25 dicembre o 6 gennaio.
-)Un'altra ipotesi, invece, vede la data del Natale come conseguenza di quella dell'Annunciazione, il 25 marzo. Si riteneva infatti che l'equinozio di primavera, giorno perfetto in quanto equilibrato fra notte e giorno, fosse il più adatto per il concepimento del redentore. Da qui la data del Natale, nove mesi dopo.
-)Il sorgere del sole e la luce sono simboli usati nel Cristianesimo e nella Bibbia. Per esempio nel vangelo di Luca, Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, descrive la futura nascita di Cristo, come "verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge". Il Natale, nel periodo dell'anno in cui il giorno comincia a allungarsi, potrebbe essere legato a questo simbolismo.
-)Un'ipotesi piuttosto recente asserisce che la data del Natale corrisponda, entro certi limiti, alla vera data di nascita di Gesù. Si tratta di un'ipotesi basata sull'analisi dei testi presenti nella biblioteca essena di Qumran e su alcune informazioni fornite dal Vangelo secondo Luca. Secondo Luca, San Giovanni Battista fu concepito sei mesi prima di Gesù (e quindici mesi prima del Natale), e l'annuncio del suo concepimento fu dato al padre San Zaccaria mentre questi officiava il culto nel Tempio di Gerusalemme. Dai rotoli di Qumran si è potuto ricostruire il calendario dei turni che le vari classi sacerdotali seguivano per tali offici, ed è stato possibile stabilire che il turno della classe di Abia (a cui apparteneva Zaccaria) cadeva due volte l'anno. Uno dei due turni corrispondeva all'ultima settimana di settembre, ossia proprio quindici mesi prima della settimana del Natale.
I simboli del Natale hanno anche loro una storia.
Babbo Natale, l'abete, il vischio, l'agrifoglio, il presepela stella cometa e la stella di Natale sono tutti simboli tradizionali del Natale, di origine folklorististica come Babbo Natale molto legato ai doni che si portano ai bambini, e di origine simbolica come segno beneaugurante ad esempio il vischio, l'agrifoglio e l'abete.
Babbo Natale viene identificato con più figure cristiane e non a seconda del luogo. Secondo i cristiani è identificato con la figura di San Nicola, secondo leggende germaniche è identificato con un vecchietto che porta i doni ai bambini, secondo una leggenda celtica la sua origine risale addirittura alle divinità antiche è viene identificato con Odino.
In tutte le leggende la cosa in comune è che questo personaggio rappresenta la parte buona dell'inverno, che protegge dai suoi pericoli e elargisce, doni in particolare ai bambini.
(fonte: http://natale.tipiace.it/tradizioni-natale/babbo-natale.htm )
Abete appartiene alla famiglia dei sempreverdi e simbolicamente identifica la rinascita, quindi in questa data particolare indica la rinascita a una nuova vita, il passaggio da un ciclo a un altro. Nel tempo ha subito le varie mode per quel che riguarda l'addobbo.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Vischio considerato dai druidi, sacerdoti degli antichi popoli celti ed amanti della magia e degli incantesimi, una pianta in grado di sconfiggere malattie ed epidemie che decimavano le popolazioni in quel tempo,ottenendo da essa infusi e pozioni medicamentose. Il vischio è considerato simbolo di fecondità per l’analogia del liquido vischioso delle sue bacche con il liquido seminale.
Questa piccola pianta parassita non ha radici in terra e cresce sui rami di molti alberi, solitamente querce, formando ciuffi tondi che restano verdi tutto l'anno. Con una lama d’oro la pianta di vischio veniva abilmente tagliata dai druidi durante il solstizio di inverno e raccolta subito in un panno di lino, senza che cadesse in terra, pena la perdita dei poteri magici di cui era dotata.
Tutti sanno che “baciarsi sotto il vischio porti fortuna” !
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Agrifoglio pianta sacra per i popoli nordici, veniva considerato dagli antichi romani simbolo di augurio e potente “scacciaguai”.. Plinio il Vecchio (primo secolo a.C.) consigliava di piantarlo all’ingresso di casa, contro l’invidia e la perfidia dei nemici. Considerato come un amuleto,si riteneva potesse respingere gli spiriti maligni con il potere aggressivo e pungente delle foglie.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Stella di Natale è una pianta segno di buon auspicio originaria del Messico, chiamata anche “fiore d’inverno"o "rosa invernale”, poiché fiorisce anche con temperature molto rigide. I missionari spagnoli la ribattezzarono con questo nome perché incarna lo spirito di rinascita del Natale, regalando in questo periodo bellissimi “fiori” rossi che in realtà sono foglie, dette brattee.
Una leggenda messicana racconta che una bimba povera, non avendo altro dono da offrire a Gesù appena nato,strappò tra le piante selvatiche dei rametti con tante foglioline verdi e per riunirli tra loro usò un piccolo nastro rosso che aveva tra i capelli, piangendo per la vergogna di così poca cosa. Ma Gesù, leggendo l’amore che la bimba aveva nel cuore per Lui, trasformò le foglie di quella misera pianta, nel fiore dal colore di rosso più bello che si possa immaginare. Ciò suggerisce come non sia necessario ricordare Gesù con doni sfarzosi, basta il pensiero, la devozione, l’amorevolezza… E da quel giorno le Stelle di Natale in Messico sono chiamate " Flores de la Noche Buena", cioè “Fiori della Santa Notte”
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Presepe La tradizione insegna che il presepe venga fatto il giorno di San Nicola o di Santa Lucia lasciando però la mangiatoia vuota, perchè il Bambinello sarà deposto nella Notte di Natale. Infine verrà completato il 6 gennaio con la venuta dei tre Re Magi, che guidati dalla stella cometa, recheranno a Gesù Bambino in dono oro, incenso e mirra. E’ stato San Francesco, che per celebrare la nascita di Gesù, ricreò nel paesino umbro chiamato Greccio, nei giorni precedenti al Natale del 1223 ,non solo l’atmosfera di quel santo giorno, ma anche i disagi e le difficoltà della povertà vissuti dalla Sacra famiglia. Il nome “presepe” deriva dal Vangelo di san Luca, perché “praesepe” vuol dire mangiatoia, luogo dove la Madonna adagiò Gesù appena nato. Ma ben presto il presepe vivente ideato da San Francesco, e quindi molto suggestivo perchè rappresentato da personaggi in carne ed ossa, fu sostituito da statue di legno o terracotta, perdendo la sua originaria bellezza, il suo coinvolgimento emotivo. Fin quando alla fine del 1600 la tradizione del presepe comincia ad entrare nelle case, raggiungendo il suo culmine nel 1700, secolo in cui famiglie di ricchi e famosi nobili napoletani si impegnarono in gare per la realizzazione del presepe più bello e prezioso, rivestendo di preziose sete, broccati e gioielli le statuine prodotte dai raffinati artigiani dell’epoca.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
La Stella Cometa Da sempre,ogni volta che si immagina la Sacra Famiglia, la grotta, il presepio, il pensiero corre alla stella cometa, spesso inserita anche sulla sommità dell’albero di Natale, La tradizione dice che i Magi trovarono Gesù proprio in virtù della stella cometa che li guidò nel cammino e considerata segno del Messia, come annuncio di una nuova era. La prima natività con la stella cometa fu dipinta da Giotto, nell’affresco contenuto nella cappella degli Scrovegni a Padova, forse ispirato dal passaggio della cometa di Halley nel 1301, perché sino a quell’epoca le iconografie rappresentavano la stella senza la scia.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
In merito a esse vi sono due correnti:
1) la prima vuole che la festa del Natale cristiano si sovrapponga a feste di origine pagana preesistenti che la chiesa in questo modo ha cercato di annullare
2) la seconda conferma l'origine cristiana del Natale dando delle spiegazioni sulla sua data che era indicata nel lasso di tempo compreso tra il 25 dicembre e il 6 gennaio, stabilita poi al 25 dicembre.
Origine pagana del Natale
L'origine cristiana della festività è piuttosto contraddittoria, infatti sembra che la nascita di Gesù non sia certa e non sia mai stata esplicitamente indicata nel giorno del 25 dicembre. Anzi in base a come essa è raccontata sembra più probabile che sia in un periodo precedente, con condizioni climatiche meno rigide rispetto a quelle che avrebbe avuto lo stesso posto in dicembre.
Da queste cose si è dedotto che la festività è stata posta al 25 dicembre per un mero calcolo religioso-politico di far entrare il cristianesimo sopra le religioni già esistenti. Infatti in quella data, a pochi giorni di distanza dal solstizio d'inverno 21 dicembre, veniva festeggiata la rinascita del sole, il trionfo della luce sull'oscurità che sembrava aver inghiottito l'astro nei giorni precedenti. Il tutto si rifà a un evento astrologico che parte dal solstizio e si porta avanti fino al 25 dicembre. Il 21 dicembre rappresenta il giorno più corto dell'anno, il sole da meno luce e meno calore, le tenebre e il freddo sembrano avere la meglio e se così fosse la vita perirebbe, ma dopo alcuni giorni di immutata situazione il sole sembra rinascere nel firmamento vincendo le tenebre e questo miracolo inizia il suo processo dal 25 dicembre per andare avanti fino al solstizio d'estate, 21 giugno, quando si ha il giorno più lungo dell'anno, la vittoria della luce sulle tenebre.
Al 25 dicembre molte religioni pre-cristiane fanno coincidere la data di nascita della loro divinità principale che identificano simbolicamente con il sole, l'astro che dona la vita all'intera terra e ai suoi abitanti.
Tra queste divinità possiamo ricordarne alcune
(fonte: http://www.riflessioni.it/testi/radici_natale.htm) :
Il dio Horus egiziano
I mosaici e gli affreschi raffiguranti immagini di Horus in braccio a Iside ricordano l’iconografia cristiana della Madonna col bambino, tanto da indurci a credere che in epoca cristiana, per ovvi motivi, alcune rappresentazioni di Iside e Horus, spesso raffigurato come un bambino con la corona solare sul capo, furono probabilmente “riciclate”.
Il dio Mitra indo-persiano
Con buona pace della Gatto Trocchi, quello di Mitra fu il culto più concorrenziale al cristianesimo e col quale il cristianesimo si fuse sincreticamente. A proposito, anche Mitra era stato partorito da una vergine, aveva dodici discepoli e veniva soprannominato “il Salvatore”.
Gli dei babilonesi Tammuz e Shamas
Nel giorno corrispondente al 25 dicembre odierno, nel 3000 a.C. circa, veniva festeggiato il dio Sole babilonese Shamash. Il dio solare veniva chiamato Utu in sumerico e Shamash in accadico. Era il dio del Sole, della giustizia e della predizione, in quanto il sole vede tutto: passato, presente e futuro.
In Babilonia successivamente comparve il culto della dea Ishtar e di suo figlio Tammuz, che veniva considerato l’incarnazione del Sole. Allo stesso modo di Iside, anche Ishtar veniva rappresentata con il suo bambino tra le braccia. Attorno alla testa di Tammuz si rappresentava un’aureola di 12 stelle che simboleggiavano i dodici segni zodiacali.
È interessante aggiungere che anche in questo culto il dio Tammuz muore per risorgere dopo tre giorni.
Dioniso
Nei giorni del solstizio d’inverno, si svolgeva in onore di Dioniso una festa rituale chiamata Lenaea, “la festa delle donne selvagge”. Veniva celebrato il dio che “rinasceva” bambino dopo essere stato fatto a pezzi.
Bacab
Era il dio Sole nello Yucatan; si credeva che fosse stato messo al mondo dalla vergine Chiribirias.
Il dio Sole inca Wiracocha
Il dio sole inca veniva celebrato nella festa del solstizio d’inverno Inti Raymi (festeggiata il 24 giugno perché nell’emisfero sud, essendo le stagioni rovesciate, il solstizio d’inverno cade appunto in giugno).
Queste divinità hanno in comune oltre la data di nascita, il fatto di essere nati da una vergine, di rappresentare il sole (astro della vita) quindi il bene e la luce che sconfigge il male le tenebre, di avere 12 apostoli, di essere morti e risorti dopo 3 giorni, di aver ricevuto doni da 3 re alla nascita, sono in grado di fare miracoli.
Nelle religioni antiche i 12 apostoli rappresentavano le 12 costellazioni dello zodiaco. Mentre i 3 re rappresentavano le 3 stelle della cintura di Orinone che seguono Sirio (la Stella Cometa) in direzione del sorgere del sole. La Vergine rappresenta la costellazione della Vergine che sorgendo, in passato, intorno alla mezzanotte del 24 dicembre dava l'impressione di partorire il bambino rappresentato dal sole. Il simbolo della vergine è la M. (fonte: http://www.chiarelettere.gruppi.ilcannocchiale.it/?t=post&pid=2123536).
Altra sovrapposizione a una festa preesistente la si riscontra nella festa ebraica della luce, la Hanukkah, che cade il venticinquesimo giorno di Kislev e all'inizio del Tevet. Il mese di Kislev è comunemente accettato come coincidente con dicembre. In tale data il cristianesimo sovrappose la nascita di Gesù.
Sotto l'antico calendario Giuliano, per scelta popolare, la nascita di Cristo venne fissata al 5 a.C., il venticinquesimo giorno di Kislev. In questo senso il Cristianesimo avrebbe ripetuto quanto già fatto per le principali festività cristiane come Pasqua o Pentecoste, che sono derivate dalle corrispondenti festività ebraiche. (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Natale )
Origine cristiana del Natale
(fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Natale)
Anticamente il Natale non era neanche festeggiato dai cristiani, i primi festeggiamenti di cui si ha notizia risalgono al 200 d.C. e provengono da Alessandria d'Egitto, e il processo attraverso il quale il 25 dicembre divenne la ricorrenza della nascita di Gesù per tutta la cristianità incominciò solo nel III secolo e durò fino al successivo e differì temporalmente secondo le diocesi.
Data del 25 dicembre come "interna" al Cristianesimo, senza apporti da altre religioni, derivante da ipotesi cristiane sulla data di nascita di Gesù:
-)Un'ipotesi afferma che la data del Natale si fonda sulla data della morte di Gesù o Venerdì Santo. Dato che la data esatta della morte di Gesù nei Vangeli non è specificata, i primi Cristiani hanno pensato di circoscriverla tra il 25 marzo e il 6 aprile. Poi per calcolare la data di nascita di Gesù, hanno seguito l'antica idea che i profeti del Vecchio Testamento morirono a una "era integrale", corrispondente all'anniversario della loro nascita. Secondo questa ipotesi Gesù morì nell'anniversario della sua Incarnazione o concezione, così la sua data di nascita avrebbe dovuto cadere nove mesi dopo la data del Venerdì Santo, il 25 dicembre o 6 gennaio.
-)Un'altra ipotesi, invece, vede la data del Natale come conseguenza di quella dell'Annunciazione, il 25 marzo. Si riteneva infatti che l'equinozio di primavera, giorno perfetto in quanto equilibrato fra notte e giorno, fosse il più adatto per il concepimento del redentore. Da qui la data del Natale, nove mesi dopo.
-)Il sorgere del sole e la luce sono simboli usati nel Cristianesimo e nella Bibbia. Per esempio nel vangelo di Luca, Zaccaria, il padre di Giovanni Battista, descrive la futura nascita di Cristo, come "verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge". Il Natale, nel periodo dell'anno in cui il giorno comincia a allungarsi, potrebbe essere legato a questo simbolismo.
-)Un'ipotesi piuttosto recente asserisce che la data del Natale corrisponda, entro certi limiti, alla vera data di nascita di Gesù. Si tratta di un'ipotesi basata sull'analisi dei testi presenti nella biblioteca essena di Qumran e su alcune informazioni fornite dal Vangelo secondo Luca. Secondo Luca, San Giovanni Battista fu concepito sei mesi prima di Gesù (e quindici mesi prima del Natale), e l'annuncio del suo concepimento fu dato al padre San Zaccaria mentre questi officiava il culto nel Tempio di Gerusalemme. Dai rotoli di Qumran si è potuto ricostruire il calendario dei turni che le vari classi sacerdotali seguivano per tali offici, ed è stato possibile stabilire che il turno della classe di Abia (a cui apparteneva Zaccaria) cadeva due volte l'anno. Uno dei due turni corrispondeva all'ultima settimana di settembre, ossia proprio quindici mesi prima della settimana del Natale.
I simboli del Natale hanno anche loro una storia.
Babbo Natale, l'abete, il vischio, l'agrifoglio, il presepela stella cometa e la stella di Natale sono tutti simboli tradizionali del Natale, di origine folklorististica come Babbo Natale molto legato ai doni che si portano ai bambini, e di origine simbolica come segno beneaugurante ad esempio il vischio, l'agrifoglio e l'abete.
Babbo Natale viene identificato con più figure cristiane e non a seconda del luogo. Secondo i cristiani è identificato con la figura di San Nicola, secondo leggende germaniche è identificato con un vecchietto che porta i doni ai bambini, secondo una leggenda celtica la sua origine risale addirittura alle divinità antiche è viene identificato con Odino.
In tutte le leggende la cosa in comune è che questo personaggio rappresenta la parte buona dell'inverno, che protegge dai suoi pericoli e elargisce, doni in particolare ai bambini.
(fonte: http://natale.tipiace.it/tradizioni-natale/babbo-natale.htm )
Abete appartiene alla famiglia dei sempreverdi e simbolicamente identifica la rinascita, quindi in questa data particolare indica la rinascita a una nuova vita, il passaggio da un ciclo a un altro. Nel tempo ha subito le varie mode per quel che riguarda l'addobbo.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Vischio considerato dai druidi, sacerdoti degli antichi popoli celti ed amanti della magia e degli incantesimi, una pianta in grado di sconfiggere malattie ed epidemie che decimavano le popolazioni in quel tempo,ottenendo da essa infusi e pozioni medicamentose. Il vischio è considerato simbolo di fecondità per l’analogia del liquido vischioso delle sue bacche con il liquido seminale.
Questa piccola pianta parassita non ha radici in terra e cresce sui rami di molti alberi, solitamente querce, formando ciuffi tondi che restano verdi tutto l'anno. Con una lama d’oro la pianta di vischio veniva abilmente tagliata dai druidi durante il solstizio di inverno e raccolta subito in un panno di lino, senza che cadesse in terra, pena la perdita dei poteri magici di cui era dotata.
Tutti sanno che “baciarsi sotto il vischio porti fortuna” !
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Agrifoglio pianta sacra per i popoli nordici, veniva considerato dagli antichi romani simbolo di augurio e potente “scacciaguai”.. Plinio il Vecchio (primo secolo a.C.) consigliava di piantarlo all’ingresso di casa, contro l’invidia e la perfidia dei nemici. Considerato come un amuleto,si riteneva potesse respingere gli spiriti maligni con il potere aggressivo e pungente delle foglie.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Stella di Natale è una pianta segno di buon auspicio originaria del Messico, chiamata anche “fiore d’inverno"o "rosa invernale”, poiché fiorisce anche con temperature molto rigide. I missionari spagnoli la ribattezzarono con questo nome perché incarna lo spirito di rinascita del Natale, regalando in questo periodo bellissimi “fiori” rossi che in realtà sono foglie, dette brattee.
Una leggenda messicana racconta che una bimba povera, non avendo altro dono da offrire a Gesù appena nato,strappò tra le piante selvatiche dei rametti con tante foglioline verdi e per riunirli tra loro usò un piccolo nastro rosso che aveva tra i capelli, piangendo per la vergogna di così poca cosa. Ma Gesù, leggendo l’amore che la bimba aveva nel cuore per Lui, trasformò le foglie di quella misera pianta, nel fiore dal colore di rosso più bello che si possa immaginare. Ciò suggerisce come non sia necessario ricordare Gesù con doni sfarzosi, basta il pensiero, la devozione, l’amorevolezza… E da quel giorno le Stelle di Natale in Messico sono chiamate " Flores de la Noche Buena", cioè “Fiori della Santa Notte”
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
Presepe La tradizione insegna che il presepe venga fatto il giorno di San Nicola o di Santa Lucia lasciando però la mangiatoia vuota, perchè il Bambinello sarà deposto nella Notte di Natale. Infine verrà completato il 6 gennaio con la venuta dei tre Re Magi, che guidati dalla stella cometa, recheranno a Gesù Bambino in dono oro, incenso e mirra. E’ stato San Francesco, che per celebrare la nascita di Gesù, ricreò nel paesino umbro chiamato Greccio, nei giorni precedenti al Natale del 1223 ,non solo l’atmosfera di quel santo giorno, ma anche i disagi e le difficoltà della povertà vissuti dalla Sacra famiglia. Il nome “presepe” deriva dal Vangelo di san Luca, perché “praesepe” vuol dire mangiatoia, luogo dove la Madonna adagiò Gesù appena nato. Ma ben presto il presepe vivente ideato da San Francesco, e quindi molto suggestivo perchè rappresentato da personaggi in carne ed ossa, fu sostituito da statue di legno o terracotta, perdendo la sua originaria bellezza, il suo coinvolgimento emotivo. Fin quando alla fine del 1600 la tradizione del presepe comincia ad entrare nelle case, raggiungendo il suo culmine nel 1700, secolo in cui famiglie di ricchi e famosi nobili napoletani si impegnarono in gare per la realizzazione del presepe più bello e prezioso, rivestendo di preziose sete, broccati e gioielli le statuine prodotte dai raffinati artigiani dell’epoca.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
La Stella Cometa Da sempre,ogni volta che si immagina la Sacra Famiglia, la grotta, il presepio, il pensiero corre alla stella cometa, spesso inserita anche sulla sommità dell’albero di Natale, La tradizione dice che i Magi trovarono Gesù proprio in virtù della stella cometa che li guidò nel cammino e considerata segno del Messia, come annuncio di una nuova era. La prima natività con la stella cometa fu dipinta da Giotto, nell’affresco contenuto nella cappella degli Scrovegni a Padova, forse ispirato dal passaggio della cometa di Halley nel 1301, perché sino a quell’epoca le iconografie rappresentavano la stella senza la scia.
(fonte: http://www.campaniasposi.it/curiosita/natale.html )
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