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lunedì 19 gennaio 2009

DRAGHI



Realtà o mito?
Probabilmente questa domanda non avrà mai una risposta. Forse il loro mito nasce con i primi ritrovamenti di ossa di dinosauro quando ancora non si sapeva che fossero di dinosauro. Ma queste creature del passato si sono estinte molte migliaia di anni fa, mentre i draghi hanno continuato a esistere nella cultura popolare e avvistamenti che accrediterebbero la loro esistenza, sono stati fatti anche in epoche relativamente recenti.

Personaggi storici come Plinio affermarono di aver visto un drago e molte leggende sembrerebbero confermare la loro esistenza. Ma di loro oggi si legge solo nei libri fantasy e nessun avvistamento è più stato fatto, la loro immagine rimane però vivida nella cultura popolare delle storie che li vedono come protagonisti, ora buoni ora cattivi.

Molti studiosi affascinati da questa creatura l'hanno studiata e ne hanno compilato una gerarchia arrivando a indicare undici classi: dai primi progenitori (i più potenti) ai serventi creati da draghi potenti (ma meno dei loro antenati). Dai discendenti di questi primogeniti sarebbero nati tutti gli altri draghi, compresi i draghi protagonisti delle varie leggende che sarebbero i sestogeniti. I successivi sono un po' meno noti.

Nato con la storia dell'uomo o prima?

Si dice che il drago abbia visto nascere il primo sole, abbia visto l'uomo formarsi ed evolversi aiutandolo in questa sua strada. Ma da dove esso arrivi non si sa, si è formato molto probabilmente da quel brodo primordiale dal quale è nato tutto il creato, quindi si potrebbe dire che si sia sviluppato insieme alle stelle e ai pianeti e poi alcuni di loro si siano stabiliti sulla Terra quando questa era ancora neonata.

Buono o cattivo o entrambe le cose?

A seconda del luogo la concezione cambia: il drago è considerato buono in oriente e malefico in occidente. Ma sia in uno che nell'altro luogo si hanno le eccezioni che rendono questa creatura vicino al concetto reale di esseri viventi: né totalmente buoni né totalmente cattivi, ma una via di mezzo ed è questa la nuova concezione che si ha del maestoso drago, grazie ai libri e ai film che ne hanno rimodernato l'immagine conservandone le caratteristiche salienti che lo rendono tanto caro alla fantasia: aspetto maestoso e pauroso, saggezza, grande forza, le ali da pipistrello, le poderose zampe artigliate, la capacità di sputare fuoco. A queste caratteristiche tipiche del drago occidentale per natura cattivo si è aggiunto un carattere più propenso ad aiutare le persone, talvolta a rischio della propria vita, sfatando l'immagine demoniaca che si aveva di esso.

La cultura orientale invece conserva la sua tradizione identificando nel drago un essere superiore benefico e protettivo per l'uomo, ma nel loro pantheon di draghi ne hanno alcuni malefici, in modo da equilibrare le energie. Qui la cultura e le leggende si fondono in qualcosa di unico e i draghi hanno una loro precisa suddivisione e un grado dal più elevato a più basso. Ognuno di essi è legato a un elemento e lo comanda. Sono onorati con una festa che si tiene tutt'oggi.
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Curiosità
Secondo alcune leggende sembra che il vampiro sia la progenie di un drago, accomunando così il vampiro al male per parentela col drago simbolo del male in occidente, luogo di origine della leggenda del vampiro stesso.

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Drago di Komodo

Forse in loro onore, e per la loro costante presenza nella fantasia, un rettile realmente esistente si fregia dell'appellativo di drago: il “drago di Komodo”.
Un rettile gigante lungo più di tre metri e pesante più di un quintale.
Vive proprio nell'isola di Komodo e in altre isole dell'arcipelago indonesiano, dove si nutre di maiali, capre, bufali, cavalli, draghi di dimensioni inferiori e esseri umani.
Si riproduce depositando le uova in un numero variabile da 15 a 40 alla volta.
Alla loro mole corrisponde anche una formidabile forza e una grande abilità di predatori, oltre che una notevole velocità di movimento. Caratteristica particolare e che spesso cacciano in gruppo (questo li differenzia un po' dai draghi che venivano descritti come creature solitarie), riuscendo a uccidere immediatamente la preda grazie alle possenti mascelle e alle unghie affilate, che provocano alle prede che non muoiono subito mortali infezioni permettendo così al drago di komodo di recuperare lo stesso il suo pasto, senza scomporsi per rincorrerlo.

Oggi sono una specie protetta e sono diventati un'attrazione turistica per il posto.
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GERARCHIA DEI DRAGHI
Questa creatura affascinante ha destato da sempre la curiosità delle persone e in particolare degli studiosi che crearono una vera e propria gerarchia dei draghi:
1)Dragongods: i primogeniti ovvero i draghi originari, non avevano suddivisione in sottorazze e ognuno era unico; sono immortali ma non invincibili ma solo un dio li potrebbe affrontare. Si ritiene che siano così antichi da aver visto il primo sorgere del sole .
2)Demigods dragons: i secondogeniti; i più antichi draghi mortali; anche questi sono privi di sottorazze e non possono essere sconfitti da nessun essere umano.
3)Ancient dragons: i terzogeniti. Hanno una suddivisione in razze. Le leggende sono nate tutte attorno a questa stirpe, o meglio i protagonisti delle leggende discendono da loro. Vivono solitamente nelle loro tane, dalle quali escono di rado.
4)Grandi Wyrm: i quartogeniti, sono i più potenti tra i draghi comuni, ma ancora molto potenti per essere sconfitti da un uomo, infatti per poterlo abbattere gli uomini si dovrebbero organizzare come se andassero in guerra.
5)Venerabili: i quintogeniti. Sono responsabili della fine di numerosi regni
6)Draghi anziani: i sestogeniti. Sono i protagonisti di tutte le leggende. Sono i bersagli dei vari cacciatori di draghi.
7)Draghi maturi: i settimogeniti. Sono i draghi adulti e sono il bersaglio degli apprendisti cacciatori di draghi.
8)Draghi giovani: gli ottavogeniti. Non hanno ancora raggiunto i 100 anni e sono deboli e alla portata di qualsiasi avventuriero di medio livello.
9)Nuovi nati: i nonogeniti. Sono i cuccioli di drago che non hanno ancora imparato a usare le loro armi. Non superano i 20 anni.
10)Dragonet, Pseudodragons, Faerie Dragons (draghi molto piccoli con ali da farfalla): gli ultimogeniti cioè le ultime sottorazze dei draghi, molto più piccoli dei loro antenati.
11)Serventi: sono un tipo di drago particolare creato da un drago potente e possono arrivare fino a 3 generazioni, ma ogni generazione successiva sarà più debole di quella precedente. La forza in questo caso non dipende dall'età.
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TIPOLOGIE DI DRAGHI: ROSSI E NERI

Draghi neri: malvagità e astuzia.
Draghi rossi: male dirompente.
Sembra che possiedano poteri magici in misura ridotta rispetto ai loro antichi progenitori.

Dalle leggende si capisce che la concezione occidentale dei draghi derivi dai drago primordiale Tiamat del mito mesopotamico.
Secondo questo mito in origine esistevano due tipi di drago: nero e blu profondo, i draghi della notte e degli abissi. Infatti i primi due draghi che furono concepiti furono uno nero e l'altro blu: le due razze più antiche.
Tiamat è infatti un drago nero, il primo di cui si abbia notizia ed è anche una creatura primordiale, da lei si generarono gli dei e i mostri ovvero altri draghi neri simili a lei nell'aspetto.
I draghi neri erano voraci e divoravano qualsiasi animale o persona gli capitasse a tiro e bevevano avidamente il latte direttamente dalle mammelle delle mucche, procurando loro grande dolore.
Il loro flagello fu affrontato dagli eroi che riuscivano ad avere la meglio su di loro, malgrado la loro smisurata forza. Col passare del tempo la grande caccia ai draghi li portò all'estinzione.

Dai draghi neri ebbero poi origine i draghi rossi. Sembra che ciò avvenne quando il dio Marduk (divinità mesopotamica) catturando i figli di Tiamat li scaraventò negli inferi, dove le fiamme roventi fecero cambiare colore alle loro squame da nero a rosso e ciò li rese immuni dal fuoco.
Nacquero così i draghi rossi delle leggende greche.

Alcuni draghi rossi non riemersero subito dagli inferi, ma prolungarono la loro permanenza in quei luoghi e le loro squame cambiarono ancora colore diventando nere, inoltre questa prolungata permanenza negli inferi li rese più potenti e temibili come avversari.

Quindi sia i draghi rossi che neri da noi conosciuti, tramite le numerose leggende che li vedono protagonisti, ebbero origine dalla progenie mostruosa della creatura primordiale Tiamat, ma rispetto a essa avevano meno potere.


Un discorso a parte merita l'Idra, una sottospecie dei draghi neri. Secondo la leggenda l'Idra ha molte teste come Apsu (altra creatura primordiale: un drago gigantesco dalle moltissime teste e con una enorme bocca centrale) e se una viene tagliata al suo posto ne spuntano altre, in un numero compreso tra due e sette. Sono in grado di spruzzare veleno e per la maggior parte sono abitanti degli abissi. Tra le più famose ricordiamo l'Idra di Lerna affrontata e sconfitta da Ercole in una delle sue dodici fatiche e Scilla, uno dei due mostri mitologici che infestano lo stretto di Messina. Quest'ultima abiterebbe nelle profondità dello stretto e tenderebbe agguati ai naviganti per procurarsi il cibo.
Questa varietà di draghi neri ucciderebbe per il puro piacere di uccidere.
Sono, secondo le leggende medioevali, la cavalcatura di perfidi stregoni e sempre secondo il mito non possiedono alcun potere magico, che invece gli altri draghi hanno, e questo le rende inferiori in un duello con un drago che, malgrado di stazza e forza inferiore, ha la meglio su di loro.

Dimensioni draghi neri comuni:
1)corpo massiccio e andatura su quattro poderose zampe
2)20 mt al massimo esclusa la coda
3)apertura alare grande più della loro lunghezza
4)muniti di corna
5)coda con aculei
6)schiena percorsa da scaglie ossee appuntite (utili nei combattimenti con i propri simili)
7)occhi simili a quelli di una tigre o un leone (negli altri draghi sono simili a quelli di una lucertola)
8)soffi: fuoco, acido, gas mortali, bava appiccicosa

Alcuni draghi neri differiscono da questa descrizione in quanto cresciuti in pozzi assunsero forma serpentiforme, incapacità a soffiare qualsiasi veleno ma temibile capacità di stritolare le proprie prede e le fauci sono così potenti da troncare una quercia con un solo morso.
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GRANDI DRAGONI
Non tutti i draghi furono catturati da Marduk, alcuni di essi, i più potenti cioè i Grandi Dragoni, si rifugiarono nelle loro tane e vi restarono per molto tempo, agendo dall'ombra di esse per danneggiare.

Tra di essi si può annoverare Tiamat, la progenitrice di tutti i draghi a quanto sembra, e anche Tifone. Quest'ultimo per aspetto è simile all'idra, ma molto più potente in quanto creatura primordiale: corpo massiccio, camminava eretto su due zampe, alto quanto una montagna, dotato di cento (o mille teste) teste e di una grandissima bocca sul petto dalla quale vomitava fuoco e gas venefici.
Sembra che essi siano principalmente femmine.
A parte qualche rara eccezione vivrebbero in tane profondissime, molto vicini al nucleo della Terra (sono immuni al fuoco).
Hanno ereditato da Tiamat il dono della magia.
Si circondano di servitori che arruolano tra le creature della natura e le usano per difendere gli accessi alla loro tana e per svolgere gli incarichi in superficie.
Escono di rado dalle loro tane, dove rimangono a sonnecchiare e talvolta nuotano nel magma, provocando in tal modo le eruzioni vulcaniche e terremoti, che scatenano anche quando escono in superficie.
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DRAGHI D'ACQUA
Categoria di draghi a se stante sono i draghi d'acqua. Essi hanno corpo serpentiforme lungo 8 – 9 metri e al posto delle zampe hanno le pinne proprio come i pesci, per meglio muoversi nel loro elemento. L'unica cosa che fa pensare che le pinne siano state delle zampe sono gli artigli che esse hanno sui margini.
Il corpo affusolato e le pinne gli permettono di muoversi agilmente e velocemente in acqua, rendendolo praticamente instancabile. Grazie alla vasta capacità polmonare possono tornare in superficie meno di una volta ogni 24 ore.
La testa ha forma allungata con fauci enormi e denti appuntiti lunghi 10 cm, mentre gli occhi sollevati gli permettono di nuotare a pelo d'acqua senza farsi vedere, tenendo solo gli occhi fuori, in modo da avventarsi sulla preda sfruttando il fattore sorpresa. Gli occhi sono inoltre dotati di membrana come quelli dei pesci e questo permette al drago di vedere benissimo anche sott'acqua.

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DRAGHI DELLE ALPI
Draghi dalle caratteristiche simili nell'aspetto si riscontrano sulle alpi, ma qui il drago ha un solo occhio costituito da un enorme brillante e porta la corona, dispone di ali per volare e si riunisce con i suoi simili per danzare nella notte.
Vivono in profonde caverne dalle quali escono di notte per procacciarsi il cibo.
Con le loro ali arrivano a sorvolare i grandi ghiacciai sfidando e battendo le aquile nei loro domini, in quanto veri signori delle montagne, poiché riescono a vivere in quei luoghi dove nessuno potrebbe sopravvivere.
Spesso li si può trovare posati su rupi o mimetizzati sugli alberi in attesa della preda.
A differenza dei draghi d'acqua le serpi montane possono avere o meno le zampe.
Questi demoni delle montagne sembra possano essere vinti solo dalla potenza dei santi o di valorosi guerrieri.

Spesso gruppi di serpi-drago sono comandate da una bellissima e malefica donna, la loro regina. Ella è custode, insieme alle sue creature, di immensi tesori, ed è la trasformazione di una donna perfida.
Dotata di corona e di veleno anch'ella come le serpi ama fare il bagno e per farlo si toglie la corona che deposita sulla riva del lago, mentre il veleno lo nasconde in rupi inaccessibili agli esseri umani. Infatti se un uomo si impossessasse del veleno lei sarebbe morta. Questo non sarebbe avvenuto se invece le fosse stata rubata la corona, e chi riusciva in tale ardimentosa impresa doveva ritenersi felice non solo del bottino ma di essere riuscito a portare a casa la pelle.



Fonti:
http://geocities.yahoo.com
www.mondimedievali.net
www.ilguerriero.it
www.satyrnet.it
http://bluedragon.it
http://olay.bazaar.net
www.croponline.org
www.animalplanet.it
Leggende delle Alpi
Miti e saghe vichinghe

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