| |||||
| |||||
| |||||
| |||||
martedì 14 agosto 2012
Troy
Qualche sera fa, in Serbia, ho visto un film di cui avevo sentito parlare già in Italia, ma che non avevo mai visto: Troy, ovvero la guerra di Troia (riveduta e corretta, e trasformata in una guerra lampo).
Mi sono sforzato di vedere tutto il film, fino alla fine, ma devo ammettere che è stato molto difficile!
L'autore di questo polpettone cinematografico, evidentemente, non ha mai letto l'Iliade di Omero (forse ne ha sentito parlare da qualcuno che aveva letto la versione bignami qualche decennio prima, ma non garantisco). Coloro che hanno letto le opere di Omero e conoscono la vicenda ma non hanno visto il film, credo che inorridiranno come è successo a me.
In una prima scena, Achille (Brad Pitt) re della selvaggia Tessaglia e del popolo dei Mirmidoni, da dimostrazione che le armature del periodo miceneo sono state costruite per trasformare gli opliti in ninja, in quanto effettua un balzo quasi da circense, e infilza letteralmente al volo un avversario dopo un duello durato pochi secondi, ma questo è solo un preambolo introduttivo, evidentemente.
La guerra inizia, ovviamente, con Paride (Orlando Bloom) che, ospite a Sparta, vede la regina Elena (Diane Kruger), se ne innamora e abbandona il banchetto per raggiungerla nella sua stanza e fare l'amore con lei, senza che nessuno se ne accorga. Peccato che abbia poi la pensata di nascondere la donna e portarsela via verso Troia, per poter ripetere a volontà quella notte di sesso, e peccato che il di lei marito, re Menelao, non sia molto contento della situazione, come non ne è contento nemmeno Ettore (Eric Bana), fratello maggiore di Paride e con maggior quantitativo di sale in zucca, ma è tardi ormai: i principi sono giunti a Troia, dove il vecchio re Priamo (Peter O'Toole) accoglie piacevolmente la donna.
Nel frattempo, Menelao ha chiesto aiuto al fratello Agamennone (re di Micene) che, insieme ai colleghi regnanti delle varie località greche Aiace, Ulisse (Sean Bean) e Achille, organizza in quattro e quattr'otto una flotta immensa, roba che non si vedrà nulla di simile nemmeno in occasione dello sbarco in Normandia nel 1944, e fanno tutti vela verso Troia.
Evidentemente, i costi dell'impresa dovevano essere realmente epici, dato che Achille spinge la sua nave a velocità folle, e dopo una simile prova di abilità ai remi, i suoi uomini sbarcano sulla spiaggia in pieno assetto da battaglia, compatti e organizzati come marines, opponendo una muraglia di scudi alle frecce troiane, mentre l'acrobatico Achille si lancia in voli spettacolari e, nel giro di pochi minuti, stermina moltissimi troiani, distrugge un tempio, ammazza i sacerdoti, rompe la statua del dio, rapisce la figlia del sacerdote, attira in agguato Ettore e lo sconfigge, ma in quel momento esaurisce la carica delle batterie e quindi Ettore viene allontanato restando in vita.
Poco dopo sbarcano gli altri greci, che organizzano un campo pensando a un lungo assedio.
Mentre le varie popolazioni si preparano quindi a sostenere le difficoltà della guerra, Achille si ritira con la sua nuova schiava (Briseide, la figlia del sacerdote ucciso).
Pochi minuti dopo (o forse il giorno dopo) Agamennone e Menelao chiedono di parlamentare con Ettore e Paride, il colloquio finisce quasi subito ma Paride e Menelao restano sul campo per duellare, e Paride rivela tutta la sua incapacità e la sua vigliaccheria, riuscendo comunque a sopravvivere (solo perchè Menelao sembra voler giocare con lui e non ucciderlo) e, del tutto casualmente, a uccidere il suo avversario (si: lo so che nei poemi omerici Menelao è uno dei pochi che torna indietro dalla guerra)
Subito dopo, le ostilità scoppiano più cruente di prima, ma al termine della giornata Agamennone si accorge che Achille è troppo apprezzato dai soldati, non solo i suoi ma tutti i greci. Per qualche assurdo motivo, Agamennone decide quindi di rapire Briseide, scatenando le ire di Achille, che da quel momento si asterrà dalla battaglia, tenendo fuori anche le sue truppe d'élite, proprio quando le cose volgono male per i greci.
Durante i combattimenti muoiono quasi tutti i principali personaggi greci, compreso il gigantesco Aiace (ucciso in combattimento, non suicidatosi per non aver ottenuto le armi di Achille dopo la sua morte, come erroneamente dicono i poemi omerici), Ettore impazza facendo massacri a più non posso e giunge quasi a bruciare le navi greche.
Agamennone capisce che le cose vanno male e restituisce Briseide ad Achille, ma lui continua a non fare nulla e così Ettore continua a infuriare nel mezzo delle truppe achee, uccidendo talmente tanti guerrieri che non si capisce come facciano a essercene ancora.
Poco dopo, Patroclo (amico, forse intimo, di Achille) decide di prendere in prestito l'armatura dello stesso e guidare all'assalto i Mirmidoni, finendo direttamente di fronte a Ettore, che ingaggia il combattimento convinto di aver di fronte Achille, ma si ricrede quando lo uccide troppo facilmente e gli leva quindi l'elmo.
Finisce quindi la battaglia, tutti tornano a casa e viene riferito ad Achille che Patroclo è morto.
Lui impazzisce dalla rabbia e, il mattino dopo, si presenta armato davanti alle porte di Troia, chiamando Ettore per un duello mortale.
Ettore lascia la moglie Andromaca e il figlioletto, dopo aver indicato loro un tunnel per fuggire da Troia, saluta tutti, passa le consegne a Paride ed esce, consapevole di non aver speranza.
Infatti, il duello non dura tantissimo e Achille, con uno dei suoi voli acrobatici, trafigge Ettore, per poi svelare il suo lato selvaggio e cattivo, legando il corpo al suo carro e trascinandolo a folle velocità sui terreni diversi per martoriarlo, fino a portarselo al proprio accampamento come souvenir.
Tutti i troiani sono in lacrime, e Priamo parte nottetempo per dirigersi da solo nel campo nemico e implorare da Achille la restituzione del corpo del figlio, per i funerali, mentre Ulisse vede casualmente un soldato che intaglia un cavallo davanti al fuoco e gli viene un'idea.
Achille si commuove e restituisce a Priamo il corpo di Ettore, concede una tregua per i funerali (durante la quale Ulisse metterà a punto il proprio piano) e restituisce pure Briseida.
Dopo i funerali, i troiani scoprono che il campo greco è deserto, e un paio di navi sono state distrutte per realizzare un abbozzo di cavallo di legno, che giustamente loro si affrettano a portare dentro le mura, per poi ubriacarsi felici.
Un troiano si accorge che dietro il promontorio ci sono tutte le navi nascoste, ma viene ucciso prima che possa dare l'allarme.
Nella notte, dal cavallo escono un gruppo di guerrieri greci, compresi Ulisse e Achille, che ammazzano le sentinelle troiane, aprono la porta e fanno entrare tutti i guerrieri, e comincia quindi l'ecatombe: massacro, razzie, stupri, incendi...
La confusione è massima: Paride accompagna quindi Elena, Andromaca verso l'ingresso del tunnel da dove potrebbero fuggire da Troia, affida l'incarico di guidarle a un giovane di passaggio che sta fuggendo col padre a spalle, di nome Enea, e si dirige verso la città e il suo destino fatale, mentre Achille si lancia solitario verso il palazzo reale, dove altri greci hanno già ucciso Priamo e stanno massacrando chiunque, uccide alcuni greci che stavano per ammazzare Briseide, ma si trova davanti Paride che, con una serie di frecce (una delle quali gli trafigge il tallone), lo ammazza, per poi morire a sua volta poco dopo, in una confusione realmente allucinante, specie per chi ha letto le opere omeriche.
Alla fine, il film finisce e... beh, ho tirato un sospiro di sollievo, lo ammetto: non ho mai visto nulla di simile, ma almeno l'hanno fatta veloce: sarà durata una decina di giorni e non di anni, anche se è la prima volta che vedo un film che tiene realmente fede al proprio titolo: una vera troiata!
Etichette:
recensioni film
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento