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martedì 26 ottobre 2010

Ulteriore passaggio a nord-ovest...

Ed ecco che all'improvviso, la mia solita sfiga si accanisce di fatto contro di me.
Mi sono avviato al computer e l'ho acceso, ma nulla: nessun segno di vita. Non si avvia alcunché!
Controllo rapidamente, cercando di avviare Ubuntu in recovery, ma nulla nemmeno qua.
Prendo il CD Live e provo quindi ad avviare, e mi parte, allora controllo i dischi e trovo che sono a posto. Per sicurezza, da Live, faccio una ulteriore copia dei dati (presenti sul secondo disco) sul disco esterno, allo scopo di procedere con maggior rilassatezza, e poi controllo attentamente la situazione, e ben presto scopro che il primo dei miei due dischi (quello originale del computer) ha superato i limiti di vita media ed ha quindi esalato l'ultimo respiro!
Peccato che quello sia anche il disco dove c'è la partizione di sistema e la partizione della home, per non parlare del fatto che nel MBR c'è Grub, pronto a lanciare Ubuntu... e ora invece non c'è più nulla di tutto ciò. Nulla nel MBR, nessun dato visualizzabile nella partizione di home, e nulla nemmeno nella partizione di sistema...
Che cosa posso fare?
Scollego il bestione, apro il pannello e smonto i due dischi, sostituendo le connessioni, ricollego e rialimento, ma nulla... allora mi ricordo di aver letto una cosa una volta (che mi fa capire che come assemblatore di pc non valgo nulla): il disco primario è definito da un ponticello...
Riprendo i dischi, trovo il fatidico ponticello e lo sostituisco, trasformando di fatto il mio disco di archivio in un disco primario.
Rialimento di nuovo e riavvio di nuovo, e stavolta funziona, ma ovviamente non procede oltre la schermata iniziale non essendoci nulla di avviabile in quel disco. Ma quello che conta, per me, è che lo veda e funzioni.
Visto ciò, è ora di passare a qualcosa di adatto per sistemare il mio computer e permettere l'avvio.
Inserisco quindi il mio CD di strumenti speciali, e all'avvio scelgo Gparted.
Controllo e vedo che la partizione unica ha un certo spazio libero in coda, per cui penso di ridurla e mettere la partizione di sistema e la home, ma per qualche assurdo motivo, ho l'impulso di mettere queste partizioni prima della partizione unica di archivio, che implica dire a Gparted di ridurre e spostare la partizione esistente a destra... e questo implica circa un paio d'ore di lavoro...
Ok, procedo.
Dopo un paio d'ore, Gparted mi segnala che lo spostamento ha avuto successo, e posso quindi esalare tutto il respiro trattenuto provocando una tromba d'aria nel nordovest...
A quel punto, preparo le partizioni per installare la mia Ubuntu, ma mi rendo conto di una cosa: la mia 9.04 ha praticamente esaurito il suo supporto (siamo a fine ottobre 2010) e quindi decido che è il caso di passare alla nuova LTS, la 10.04, ma ho solo un drive per il CD/DVD.
Installo la 9.04, scarico e masterizzo la 10.04 desktop, riavvio e... nulla!
Non mi vede assolutamente niente, non parte proprio nulla, nemmeno in versione Live. Ok, lo so che la mia scheda video richiede dei driver specifici, ma dovrebbe partire lo stesso con i Vesa, anche se lasciandomi una risoluzione da cecati... ma nulla di nulla.
Le combinazioni di tasti CTRL-ALT-Fn non servono a nulla: nessun passaggio alla consolle, nessuna possibilità di procedere in nessun modo.
Levo il CD e riavvio, scarico la versione alternate e masterizzo quella, riprovo e stesso identico discorso... non riesco a installare Ubuntu 10.04!
Mi rompe un po', ma c'è poco da fare: dopo 4 anni di convivenza devo per forza lasciare Ubuntu!
Cosa fare? Cambio distribuzione, che altro posso fare?
Analizzo il mondo delle distro aprendo distrowatch, e comincio a farmi un paio di conti: oltre a Ubuntu quella che conosco meglio è Debian, ma anche con quella ci sarebbero problemi col driver della scheda video, e inoltre ha un certo ritardo nello sviluppo, rispetto a Ubuntu: rischio di trovarmi a recedere, inoltre c'è una cosa che mi infastidisce: quando usavo Debian, avevo un sacco di difficoltà con l'utilizzo di Wine e di Virtualbox (per me indispensabili), e a quanto vedo nei vari forum, le cose non sono migliorate da quel punto di vista.
Cosa rimane? Le rpm non le digerisco molto bene: Mandriva e OpenSuse non le sopporto, PcLinuxOs è l'unica rpm che tollero, ma non è il massimo nemmeno lei.
Slackware? Provata, ma nulla di veramente speciale e poi di default monta quell'ambiente grafico nauseante (ok, lo so che si può cambiare, ma è impossibile per me riuscire a orientarmi nell'incasinatissimo menù di Kde).
Gentoo? Ottima, ma troppo incasinata la storia delle compilazioni costanti per qualsiasi cosa si debba installare (che poi non mi darebbero nemmeno tutto questo vantaggio, non essendo in fondo un computer così antiquato...)
Arch? Ecco, quando l'avevo usata tempo fa mi era sembrata acerba, ma è una distribuzione in continuo sviluppo, e continuamente aggiornata, quindi perchè non riprovarci? Peraltro di recente alcuni post su uno dei blog che seguo mi hanno fatto ricredere sulle attuali capacità di questa distribuzione.
E Arch fu!
Avevo ancora il CD per l'installazione da rete dal tempo che fu, e avevo anche la guida per l'installazione stampata.
Procedo...
Arch è veloce da installare e semplice da configurare, seguendo passo passo la guida, e i driver per la scheda video sono semplicissimi da installare (in fondo è una Nvidia, solo che Ubuntu e Debian non la riconoscono al primo colpo, e infatti mi ero fatto uno script che procedeva alla reinstallazione a seguito ad aggiornamento del kernel, script comodo da lanciare in modalità testuale, se la combinazione CTRL-ALT-Fn avesse funzionato...)
Dopo poco tempo, una nuova versione dello gnomo (anche se diversa da come lo ricordavo su Ubuntu) torna a sorridermi dal mio computer (si: non essendo molto pratico, ho messo come ambiente uno famigliare e pratico: non eccessivamente minimale come Openbox e non iper-incasinatissimo come Kde: un semplice, banale, comodo e pratico Gnome, in attesa di impratichirmi quel tanto che basta a passare nuovamente a un ambiente grafico leggerissimo e scattante e altamente personalizzabile come Openbox).
Le configurazioni procedono facilmente (specie considerando che recupero molto dalle copie che avevo salvato sul disco esterno) e ben presto ho di nuovo un ambiente confortevole.
La guida su pacman (il gestore di pacchetti di Arch) mi rivela molte cose, e ancora di più ne apprendo utilizzando AUR.
E ben presto, decido di passare alla sessione mista Gnome/Openbox (tanto vedo che il consumo di risorse è comunque inferiore a quello che avevo con Ubuntu in sessione mista).
Però, una cosa non riesco a fare: non riesco a sopportare che debba abbandonare Ubuntu così: ormai la conosco, conosco molti trucchi per farla funzionare, i miei programmi principali sono tutti deb (e quindi non facilmente utilizzabili su Arch) e poi, diciamocelo, un po' di nostalgia ce l'ho...
Decido di fare un ultimo tentativo: scarico e masterizzo il CD della versione “autunnale” 9.10 (il koala) e provo a vedere se viene riconosciuto.
La partenza da CD Live funziona, non riconosce la scheda video ovviamente ma i driver Vesa riescono comunque a farmi avere un desktop grafico, visto che anche in questo caso CTRL-ALT-Fn non funziona assolutamente.
Non sto nemmeno a preoccuparmi del fatto che il gestore driver mi dica che ha trovato il driver per la mia scheda video, visto che non ho modo di riavviare una sessione Live, e nemmeno mi preoccupo che mi venga segnalato che il secondo disco è in fin di vita (ormai i danni sono già successi), ma mi preoccupo di aprire subito Gparted e ritoccare nuovamente le partizioni.
Arch mi piace, ma in attesa di imparare a usarla appieno, ho bisogno di un ambiente funzionante.
Libero un altro po' di spazio e mi creo un dual-boot, e creo una nuova partizione logica dove installo Ubuntu 9.10 con filesystem ext4.
Al termine dell'installazione, il sistema parte, funziona, anche se è pesantuccio (strano, ma ho notato nel tempo che le versioni autunnali di Ubuntu sono più pesanti di quelle primaverili, sarà che avvicinandosi il freddo, devono mettere un abbigliamento più spesso?), trova il driver della scheda video e lo installa, faccio il minimo di aggiornamenti e riavvio.
Era talmente tanto tempo che non avevo un desktop Gnome di Ubuntu, che tutti gli automatismi mi sembrano strani, come mi sembra strana la storia che le finestre non si arrotolano e non posso passare da un desktop all'altro con la rotella del mouse (le incredibili limitazioni assurde di metacity) e i consumi sono elevatissimi (va bene: Ubuntu installa Compiz di default, ma diamine, lo gnomo di Arch è molto più leggero, anche se è di fatto molto più scarno...)
Procedo ulteriormente con una cosa che normalmente fa casini, se fatta dopo un po' di tempo, ma io ho appena completato l'installazione: aggiorno il sistema alla versione 10.04, la lince, la versione LTS.
E' solo una prova, al massimo estirpo tutto e rimetto jaunty con Openbox (anche se non è più supportata), in attesa di imparare bene Arch, quindi non mi preoccupo moltissimo. Eppure, l'aggiornamento ha successo: per la prima volta, dopo 6 mesi dalla nascita, riesco a vedere il desktop della lince! (si, lo so che non è poi nulla di speciale, soprattutto per via di quella cavolata di spostare i pulsanti delle finestre dove non servono a un cavolo... ma questo è  niente: un ritocchino su gconf-editor e si ripristinano le cose come devono essere...)
Ed eccomi qua, con un computer con ormai solo un disco, in cui funzionano quindi sia Arch che Ubuntu.
Arch la utilizzo con un ambiente misto Gnome/Openbox, Ubuntu invece l'ho trasformata quasi subito in Xubuntu, eliminando il suo pesantissimo Gnome e sostituendolo con un Xfce scattante e prestante (ma ho installato solo l'ambiente Xfce, non il meta-pacchetto Xubuntu-desktop, per evitare le infinite dipendenze che si porta dietro e che avevo già levato da Ubuntu, anche se alcune librerie del tutto inutili non riesco comunque a levarle, visto che si porterebbero dietro mezzo sistema, ma chi sono io per dire qualcosa a coloro che pacchettizzano Ubuntu?).
Sto quindi apprezzando entrambi gli ambienti ed entrambe le distribuzioni, man mano che imparo a conoscere le prestazioni di Arch.
Purtroppo, ho capito che questa sarà l'ultima versione di Ubuntu a funzionare nel mio computer: se non riuscirò a procedere con una nuova installazione come mi è capitato, difficilmente un aggiornamento da LTS a LTS avrà successo, con 2 anni di configurazioni e personalizzazioni da gestire (peraltro, per procedere a tale aggiornamento con un maggior margine di possibilità di successo, è indispensabile installare il meta-pacchetto di cui sopra, con conseguente installazione di millemila pacchetti totalmente inutili per me, che dovrei poi procedere immediatamente a rimuovere, e francamente comincio a stufarmi di questa mania degli aggiornamenti periodici, oltre che del fatto che sovente spuntano problemi nel passaggio alla nuova versione: forse è meglio vedere una versione rolling, dove ogni elemento si aggiorna per conto suo, e dove non è necessario reinstallare tutto ogni tot mesi...).
Ma sto imparando a usare Arch, e forse nel 2013, quando scadrà il supporto per la lince, forse solo una distribuzione continuerà a esistere nel mio computer, sempre che il mio catorcio ci arrivi, a quella data... :-)

4 commenti:

  1. Siiiiiiiiiiiiii! Benvenuto nel Club MK! Ti ci troverai benissimo!
    Io per esempio da un paio di mesi ormai ho definitivamente abbandonato Ubuntu, e non lo rimpiango affatto. Certo, era tutto automatizzato, e la cosa era comoda, ma vuoi mettere il gusto di incasinare tutto perchè TU hai dimenticato di configurare?

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  2. Ahahah Ciao Kaspa :D

    In effetti è realmente tutto un altro mondo, l'ultima volta che l'ho installata non l'avevo apprezzata come meritava, ma adesso è diverso, ed è in parte colpa tua... ;-)

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  3. Anch'io odio gli aggiornamenti periodici e i rilasci semestrali di nuove versioni li ho sempre guardati con sospetto.
    Visto che, anche senza supporto le mie 9.04 e 8.04 continuano ad andare, seguo il vecchio detto: "se funziona quel tanto che basta, non toccar nulla sennò si guasta".

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  4. In effetti non ci sarebbe nessun bisogno di aggiornare più di tanto, e sinceramente mi dispiace di non essermi fermato all'unica versione di Ubuntu che mi ha sempre funzionato senza mai nessun problema (la 7.04).

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