La mia amica Savanna mi ha mandato questa recensione.
Grazie Savanna.
Titolo La contessa nera
Euro 18,60
Trama
Ungheria, 1611. L'alba illumina l'imponente castello di Csejthe. Nella torre più alta, una donna completamente vestita di nero è sveglia da ore. Murata viva in una stanza fino alla morte: così ha decretato il conte palatino. Ma la contessa Erzsébet Bàthory non ha nessuna intenzione di accettare supinamente il destino che le viene imposto. Non l'ha mai fatto nella sua vita. Ha solo sei anni quando, nella sua dimora tra i freddi monti della Transilvania, assiste ad atti di violenza indicibili. Neanche quando, appena adolescente, è costretta a sposare l'algido e violento Ferenc Nàdasdy. Un uomo sempre lontano, più interessato alla guerra e alle scorribande che a lei. Erzsébet è sola, la responsabilità dei figli e dell'ordine nel castello di Sàrvàr è tutta sulle sue spalle. Spetta a lei gestire alleanze politiche e lotte di potere. Lotte sanguinose, piene di sotterfugi e tranelli, che fanno emergere la parte più oscura della contessa, un'anima nera. Strane voci iniziano a spargersi sul suo conto. Sparizioni di serve torturate e uccise, nobildonne svanite nel nulla. Chi è davvero la donna imprigionata tra le gelide pietre di Csejthe? È solo vittima di una cospirazione per toglierle il potere? O il male è l'unico modo per Erzsébet di sopravvivere in un mondo dominato dagli uomini? La contessa nera si ispira alla figura della prima serial killer della storia, Erzsébet Bàthory, la contessa sanguinaria. Padrona spietata, torturatrice di centinaia di giovani donne, assassina crudele.
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Recensione
Forse la colpa dell'autrice del libro è di aver addolcito troppo il personaggio della Bathory, che esce da questo libro come una donna coraggiosa, dedita al marito e ai figli, con un'anima sensibile e umanitaria...La leggenda vuole che la figura di Elizabeth non fosse proprio così anzi. Però il libro nel suo complesso è buono, scritto bene, con descrizioni di vita e di ambientazioni storiche ben definiti. Si può dire che non si riesce a provare odio per questa donna che nella sua vita, pur di tenere in riga i domestici, anzi, le domestiche, che spesso approfittavano della bontà della loro padrona per deriderla dietro le spalle o per rubare cibo e pezzi di arredamento, non esitava a picchiarle a sangue a cui seguiva per molte la morte.
Ne esce un ritratto lucido e vivo di questo personaggio molto controverso, molto diverso dalla realtà, ma non dimentichiamo che questo è un romanzo e non una biografia di Elizabeth Bathory 'La contessa sanguinaria'.
non sembra male..
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