Il mio fratellino mi ha regalato questa recensione.
I dannati di Malva
di Licia Troisi
Ed. Oscar Mondadori
Euro 10,00
Descrizione
Malva è una città perfetta. L'aria è pulita, le case sono belle e luminose, gli abitanti vivono immersi negli agi. Ma dietro l'apparenza, nell'intrico di fetidi cunicoli che si dipanano nei sotterranei, pulsa una vita segreta. Laggiù vivono i Drow, gli schiavi degli umani, che pagano il prezzo di quel benessere.
Costretti a vivere nell'oscurità e a respirare fumi tossici, i Drow non osano oltrepassare il confine che li separa dalla superficie di Malva. Ma quando sanguinosi omicidi cominciano a macchiare le linde strade della città, sono proprio i Drow ad essere sospettati. A indagare nei sotterranei misteriosi di Malva è inviato Telkar, un membro della Guardia Cittadina, mezzosangue Drow e quindi capace di mimetizzarsi tra loro. Per Tolkar è l'occasione per distinguersi agli occhi degli umani e riscattarsi dalle proprie umili origini.
La verità che lo aspetta negli abissi della terra, però, sarà qualcosa di sconvolgente e inaspettato...
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Recensione
La Troisi è un'autrice fantasy piuttosto prolifica, anche se le sue opere sono relativamente monotematiche, però piuttosto piacevoli da leggere, specie mettendosi nell'ottica della giovane protagonista: ho letto le prime due trilogie del “mondo emerso”, le Cronache e le Guerre, mi mancano le Leggende.
Stavolta ho letto questo libro, che non sembra far parte di una trilogia, ma pare essere un romanzo a sé.
La vicenda scorre relativamente fluida, come sempre, senza intoppi e senza dover attivare troppi neuroni, ma giungendo alla fine resta una sensazione strana, come di incompletezza.
Malva è una città ipertecnologica, abitata da una popolazione che pare avere il terrore degli alberi, e adora solo lo smog e l'aria che si respira nella ipertecnologica ed iperpopolata città.
Ma questo benessere ha ovviamente un rovescio della medaglia: la fonte di energia che alimenta tutto è prodotta da schiavi, elfi scuri (drow) che vengono prelevati dalle foreste e costretti a vivere in schiavitù nelle gallerie sotterranee, dove azioneranno i vari meccanismi necessari alla produzione di energia per la metropoli superiore.
Qualcuno di questi schiavi riesce però a raggiungere nottetempo la metropoli e uccidere alcuni abitanti, e per indagare su chi sia l'assassino, il protagonista (un agente di polizia mezzo sangue, mezzo umano e mezzo elfo) viene inviato come infiltrato tra gli schiavi.
Durante la vita in cattività, però, scopre le condizioni in cui versano i drow, scopre intrighi per eliminarli mediante immissione di sostanze tossiche nei tubi di aerazione, e soprattutto scopre che nessuna metropoli può reggersi su un sistema simile.
La sensazione che lascia il romanzo a fine lettura, come dicevo, è una sensazione strana: non si capisce bene a che genere appartenga.
Sostanzialmente sembra essere un giallo (indagine per scoprire l'autore di alcuni omicidi), ambientato in una società che ricorda moltissimo la Londra ottocentesca di Oliver Twist, mescolato con un accenno di fantasy (coesistenza tra umani ed elfi) ma che non ha nulla di fantasy e tanto meno di fantascienza: a parte l'indicazione generica (e subito dimenticata dal lettore) che si tratta di drow, non c'è nessuna differenza tra questi elfi neri e i protagonisti di qualsiasi romanzo ambientato nel periodo della schiavitù, siano essi i neri protagonisti di “radici”, gli schiavi oggetto di angherie e soprusi nei romanzi storici o i gladiatori liberati da Spartaco, come la megalopoli è più simile alla Londra della rivoluzione industriale che alla capitale imperiale del ciclo della Fondazione di Asimov. Non esiste il “tocco fantastico”, il “senso del meraviglioso” che coinvolge il lettore nelle opere di fantasia o di fantascienza!
Nel complesso una lettura piuttosto fluida, ma che, come dicevo, lascia una sensazione di vuoto, di aspettative non corrisposte.
In questo libro di Licia Troisi sembra un pó ambientato.....non uguale.....a Drow ..elfo nero, del ciclo di Drizzt, di R.A. Salvatore....Alcuni libri di Terry brooks ci sono uomini, elfi, ecc. nella saga di Shannara.....
RispondiEliminaSaluti dal Costa Rica
Danilo De Franco
Sicuramente si è ispirata ad altri grandi scrittori di fantasy come R.A.Salvatore e T.Brooks, ma è rimasta a un abisso di distanza, come dicevo nella mia recensione, al punto che questo libro non sembra nemmeno un fantasy.
EliminaRicambio i saluti, anche da parte di mia sorella, titolare del blog