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sabato 7 maggio 2011

L'armata perduta



Il mio fratellino mi ha regalato questa recensione.





L'armata perduta
Valerio Massimo Manfredi

Editore: Mondadori
Anno: 2008
Collana:Oscar Grandi Bestsellers
Pagine: 432
Formato: 14,0 x 21,5
Legatura:brossura Prezzo: 12.00 €


Editore: Mondadori
Anno: 2009
Collana:I miti
Pagine: 520
Formato: 10,5 x 17,5
Legatura:brossura Prezzo: 6.00 €



Trama

401 a.C.: spossata da trent'anni di guerra tra Atene e Sparta, la Grecia è in ginocchio. Nel momento di più profonda crisi, il comandante Clearco arruola un esercito di mercenari greci: l'armata dei "Diecimila". Quale sia la sua missione non è chiaro. Si sa che dovrà addentrarsi in territori misteriosi e ostili, nel cuore dell'impero persiano; e si sa che è al soldo del principe Ciro, fratello del Gran Re Artaserse.
A raccontare la grande epopea dell'Anabasi di Senofonte - resoconto dell'incredibile marcia di quell'esercito di ritorno dall'odierno Iraq attraverso l'Armenia fino al Mar Nero - è una donna, Abira, una ragazza che abbandona il suo polveroso villaggio per seguire Xeno, il guerriero a cavallo che un giorno le è apparso con una promessa d'amore e di avventura nello sguardo. E il suo racconto grandioso ci mostrerà tutta la fierezza di diecimila indomiti guerrieri addestrati a superare qualsiasi prova e insieme il coraggio e la dolcezza di una donna innamorata, capace di sopportare qualunque sacrificio.

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Recensione

Un piccolo villaggio nella Siria del 400 a.C. dove la vita scorre sempre uguale, giorno dopo giorno, è sconvolto improvvisamente dall'arrivo di una donna, che viene lapidata senza nemmeno una parola dagli abitanti del villaggio stesso, e abbandonata per morta tra le pietre, soccorsa solamente da 3 ragazzine. Ma la donna non è morta e, pian piano, mentre si riprende, rivela il suo nome (Abira) e racconta alle ragazzine la sua storia, rivelando loro che lei stessa è nata in quello stesso villaggio, da dove è fuggita tempo prima, il giorno prima del proprio matrimonio combinato, in compagnia di uno straniero di passaggio, un greco di nome Xeno, facente parte di un'armata di passaggio, al comando di Ciro, fratello minore del Gran Re di Persia, Artaserse.
Da quel momento, Abira è entrata a far parte di un mondo diverso e sconosciuto: ella è l'amante di Xeno, un ateniese esule aggregato all'esercito in qualità di scrittore, e scopre il mondo che gravita intorno a un esercito in marcia, composto dai guerrieri persiani, ma soprattutto dai mercenari greci di cui anche Xeno fa parte, sebbene non abbia incarichi di tipo militare.
Durante la lunga marcia che spinge l'esercito verso il cuore dell'impero persiano, si scopre che lo scopo di Ciro è uccidere il fratello e occuparne il trono.
L'esercito raggiunge Babilonia, e si scontra con i Persiani in un'unica battaglia, battaglia che i Greci vincono con relativa facilità, grazie alla loro organizzazione militare, ma che contemporaneamente viene perduta da Ciro e dai suoi uomini, e lo stesso Ciro viene ucciso.
A quel punto, i Greci si trovano nella paradossale situazione di avere un'armata mercenaria di oltre 10.000 uomini in pieno territorio nemico, ma di aver perso, con l'ingaggiatore, ogni motivo di esistere come armata.
I Persiani decidono di farli tornare indietro attraverso altre vie, con in realtà l'intento di eliminarli tramite le avversità di territori ostili e tribù nemiche, non osando affrontare in campo aperto l'armata invincibile, nemmeno dopo aver con l'inganno catturato e ucciso tutti gli ufficiali, al punto che il comando dell'armata viene preso dallo sconosciuto Sophos (uno spartano rimasto nell'ombra fino a poco prima) e dallo stesso Xeno (fino a poco prima disprezzato per il suo ruolo di scrittore, malgrado gli episodi eroici di cui ha dato atto nelle battaglie).
Tra mille infinite difficoltà, i Greci devono contrastare gli intrighi dei Persiani, gli agguati degli Armeni, la guerriglia delle popolazioni locali, gli elementi avversi e la natura ostile, ma anche gli intrighi dei loro stessi governanti, in particolare gli Spartani, che non possono permettersi di rendere ufficiale la presenza di un'armata simile che abbia cercato di uccidere il Gran Re di Persia, loro alleato nella guerra contro Atene.
Ogni intrigo appare chiaro alla mente fervida di Abira, che riesce a superare le difficoltà di una donna in un mondo di uomini e spingere Xeno a cercare di salvare i "diecimila", rendendosi lei stessa protagonista di episodi drammatici ed eroici allo stesso tempo.
Fino al finale, in cui una Abira cresciuta come donna e delusa da uno Xeno abbandonatosi alla disperazione, ritorna al proprio villaggio per completare il cerchio della sua vita, ma non è questo il finale deciso per l'impavida eroina, che vede improvvisamente materializzarsi un nuovo destino per sè.

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Tratta dall'Anabasi di Senofonte, l'armata perduta racconta le difficoltà del viaggio di ritorno di un esercito di oltre 10.000 mercenari greci, che si era spinto fino nel cuore dell'impero persiano, ma aveva perduto il motivo dell'ingaggio alla morte di colui che li aveva arruolati, e deve tornare indietro contrastando sia i nemici infidi, sia gli atroci intrighi politici dei loro stessi governanti, superando difficoltà insormontabili fino alla fine.
Il tutto è narrato dal punto di vista di Abira, una donna siriana aggregata all'esercito come compagna di Xeno (Senofonte), lo scrittore che ha tramandato le varie vicende. Punto di vista particolare, in quanto esclude l'analisi diretta delle situazioni belliche, ma rende chiare le trame e gli intrighi che si svolgevano tra i comandanti, oltre che le insormontabili difficoltà incontrate nel lunghissimo e pericolosissimo viaggio di ritorno.

Nel complesso, un libro realmente affascinante, la cui lettura catturerà anche coloro che conoscono già la storia dell'Anabasi.
Un libro che continua a rivelare Valerio Massimo Manfredi come un narratore storico di grandissimo talento.
Lo consiglio vivamente a tutti gli appassionati di romanzi storici.

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