La mia amica Savanna mi ha mandato questa recensione.
Grazie Savanna.
Titolo Non è mia figlia
Autore Hannah Sophie
Euro 9,90
Trama
Alice Fancourt è stata lontana da casa solo due ore, eppure non vede l'ora di riabbracciare la sua bambina, la piccola Florence di due settimane. Ma, imboccato il vialetto di casa, Alice capisce subito che c'è qualcosa che non va. La porta è aperta, le stanze sono avvolte dal silenzio. Alice corre in camera della piccola e con orrore si rende conto che la bambina che dorme nella culla non è sua figlia. Al suo posto c'è un'altra neonata, un altro viso, un altro pianto. Ma dov'è Florence? E come è possibile che David, il marito di Alice, che doveva badare alla bambina, non si sia accorto di nulla? È l'inizio di un incubo. Perché nessuno le crede. Né David né la suocera Vivianne. Per loro Alice è solo depressa e rifiuta la bambina. E mentre David diventa sempre più aggressivo e minaccioso, ad Alice non resta altra scelta che rivolgersi alla polizia. A occuparsi del caso la detective Charlie Zailer e l'ispettore Simon Waterhouse. Alice non ha alcuna prova, solo la sua testimonianza, quella di una madre sicura che quel viso e quell'odore non sono quelli della bambina che ha portato in grembo per nove mesi. L'unica soluzione è convincere la polizia a eseguire il test del DNA. Ma il tempo scorre. Ogni minuto può essere fatale. E quando Simon Waterhouse finalmente acconsente a eseguire il test, forse è troppo tardi. Alice e la neonata sono sparite.
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Recensione
Si svolge su due piani temporali; quello della protagonista, Alice, e quello del detective Simon. Si interseca bene questa narrazione e il libro fila liscio: in certi punti è stato parecchio duro e mi ha turbato parecchio. Le situazioni descritte al limite del sadismo non possono non lasciare il segno.
Se lo si analizza bene durante la lettura, il finale è quasi prevedibile: diverso invece è il capirne il movente. Talmente troppo macchinoso che risulta inverosimile; arrivare a ordire un sistema del genere per garantire alla giustizia un assassino è veramente improbabile. Rimangono degli interrogativi quando finisce, sul presunto assassino e sul marito...interrogativi non risolti. Si arriva all'ultima pagina e ci si chiede 'e quindi?'...
Ciò non toglie che questo romanzo è scritto bene, con un occhio di riguardo per le implicazioni psicologiche di questa vicenda.
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